Il lavoro rappresenta una parte importante nella vita delle persone, ma a volte può diventare una gabbia
La Sindrome da Burnout, un malessere che spinge a non sopportare l’ambiente professionale.
Nella vita delle persone, il lavoro ricopre un ruolo fondamentale. Non si tratta solo di mera ricompensa economica, ma anche di realizzazione personale. Svolgere un’attività risulta appagante, specialmente se si ha la possibilità di fare il lavoro che si ama.
Trovare un’occupazione, dopo anni di studio e sacrifici dona un senso di gratificazione e gioia.
La sfera professionale, tuttavia, non è segnata solo da aspetti positivi. Confrontarsi giorno dopo giorno con colleghi e superiori richiede pazienza, forza di volontà e spirito di adattamento. Ed anche se si svolge una professione per la quale si è investito tempo e sacrifici, non è detto che si debba essere soddisfatti della propria condizione lavorativa. Il malcontenti in ufficio sono molto più frequenti di quanto si possa credere.
La Sindrome da Burnout è una condizione che vede il dipendente oberato di lavoro e da un carico di stress emotivo.
Non è facile gestire le pressioni dei propri superiori ed eventuali scadenze. Le difficoltà in ufficio possono tradursi in uno stato di esaurimento psico-fisico che può avere ripercussioni anche sulla vita privata. Il lavoro diventa una trappola dal quale voler uscire il prima possibile. Burnout è un termine che si sente sempre più di frequente, indicando il progressivo aumento delle persone affette da tale condizione.
Sindrome da Burnout: di cosa si tratta?
In precedenza abbiamo espresso sommariamente i tratti distintivi del Burnout. Uno stato che si può riassumere come un’ossidazione da carico di lavoro. Le sfide con i colleghi, i rapporti non sempre distesi, un carico di lavoro eccessivo espongono il dipendente ad un stress ed ansia. Non si tutti sono in grado di gestire questa situazione nel migliore dei modi. Alcuni professionisti, infatti, riescono a reggere bene le pressioni, continuando ad avere una vita normale. Per altri, invece, la normalità viene rotta da uno stato di ansia e malcontento generale.
La Sindrome da Burnout vede il lavoratore stanco, stressato a tratti depresso. Non si ha più voglia di recarsi in ufficio, non si ha gioia nello svolgere le mansioni, si perde lo spirito di iniziativa. Con il termine de-personalizzazione si intende la completa perdita degli stimoli in ambito lavorativo. Tale sindrome non si presenta solo come un disagio psicologico, ma può avere delle ripercussioni anche a livello fisico, come mal di testa, nausea, somatizzazioni diffuse, palpitazioni, insonnia.
Dunque la sindrome si rende evidente con tale manifestazioni:
- Mancanza di iniziativa;
- Irritabilità;
- Stanchezza cronica;
- Demotivazione;
- Mancanza di concentrazione;
- Difficoltà a relazionarsi con altre persone;
- Assenteismo;
- Difficoltà a portare a termine un progetto;
- Indecisione.
Sindrome da Burnout: quali sono le persone più a rischio?
La Sindrome da Burnout è un argomento di grande attualità, e proprio per questo merita di essere trattato in modo dettagliato. Dopo aver appurato quali siano le cause di tale condizione, è bene interrogarsi su quali possano essere le categorie più a rischio.
Si può affermare che qualsiasi lavoratore può sviluppare la Sindrome da Burnout nel corso della propria carriera. Non occorre avere delle caratteristiche ben precise per presentare un senso di riluttanza verso la propria professione e l’ambiente lavorativo.
Tuttavia, stando alcuni studi, sembrerebbe che siano le donne siano più esposte al pericolo di Burnout. Le persone di sesso femminile, infatti, devono gestire il carico anche del lavoro domestico e della cura della famiglia, ancora troppo addossate solo alle donne. Anche le persone di età più avanzata sembrano più vulnerabili, proprio perchè oberate da anni di lavoro.
Sindrome da Burnout: le categorie professionali più a rischio.
Per anni la Sindrome da Burnout è stata associata solo alle “Helping professions” ovvero le professioni sanitarie e legate alla cura e alla difesa delle persone: medici, infermieri, insegnanti, poliziotti. Di recente, però, è stata estesa un po’ a tutte le categorie professionali, in special modo a quelle di grande responsabilità o che richiedono un contatto diretto con il pubblico: ristoratori, avvocati, impiegati alle poste.
Sindrome da Burnout: le conseguenze.
Dopo aver elencato le manifestazioni ed i possibili fattori di rischio, passiamo ad analizzare le conseguenze. Il lavoratore, essendo demotivato e scarsamente funzionale, svolge le proprie mansioni in maniera non adeguata. Tutto ciò finisce per coinvolgere anche l’utenza, alla quale viene offerto un cattivo servizio. In caso di lavoro che non prevede il contatto diretto con il pubblico, vengono a crearsi scontri con i colleghi e i propri superiori.
La Sindrome da Burnout, tuttavia, non si limita solo all’ambiente di lavoro, ma arriva anche a casa, nella sfera intima. Una problematica che può avere delle conseguenze anche sull’ambito familiare. La persona affetta da Burnout può trovare conforto nel cibo, nell’abuso di alcool, o di farmaci. Pertanto è bene intervenire in minor tempo possibile per arginare la situazione.
Sindrome da Burnout: come si stabilisce la diagnosi?
Dunque per intervenire tempestivamente e cercare di limitare i danni, occorre che giunga una diagnosi effettiva. Come si diagnostica il Burnout? Come in tutte le patologie, non bisogna essere medici fai da te. Occorre che sia un medico specialista( un medico del lavoro o uno psichiatra) ad emettere la diagnosi. Sono necessari incontri e colloqui per stabilire se il lavoratore è affetto da tale problematica, e soprattutto l’entità dello stato patologico.
L’approccio terapeutico al Burnout.
La risoluzione prevede un preciso approccio sia a livello organizzativo che a livello personale. In primis si deve prendere coscienza del problema e delle cause che ne hanno favorito lo sviluppo. Successivamente il dipendente deve procedere a modificare tale comportamento, cercando di tornare alla normalità. In quesa fase può essere importante il supporto di uno psicoterapeuta.
Sindrome da Burnout: la prevenzione.
Come per ogni patologia, anche in questo caso può esserci una prevenzione. Per evitare si andare incontro ad uno stato di esaurimento dovuto al carico di lavoro, è bene seguire alcune indicazioni. Seguire uno stile di vita sano, con un’alimentazione adeguata può fare la differenza. In ambito lavorativo è consigliabile trovare un giusto equilibrio, senza eccedere con il carico di lavoro e ponendosi degli obiettivi realizzabili. Sarebbe opportuno prendersi del tempo per sé, magari coltivando degli hobby o anche solo chiacchierando con qualche amico.
In conclusione la Sindrome da Burnout sta diventando sempre più frequente a causa dei ritmi di vita troppo frenetici e della mancanza di ascolto ed empatia. Il singolo dipendente deve avere a cuore la propria salute psicofisica seguendo le indicazioni sopra menzionate. Tuttavia anche i datori di lavoro dovrebbero tutelare i propri dipendenti, stimolandoli con premi e valorizzazioni; ma anche attraverso una rete di supporto psicologico