Dopo la partecipazione a diverse raccolte corali con racconti dedicati al mondo femminile, Maria Cristina Russo pubblica il suo primo romanzo “Lia”, edito da IVVI, casa editrice spin off per esordienti di NPE Nicola Pesce Editore.
Maria Cristina Russo, da sempre appassionata di storie di donne e ottima osservatrice e ascoltatrice, nel libro narra le vicende di una moglie, ingiustamente vessata per 30 anni da un marito despota e violento che, divenuta vedova, si apre finalmente alla vita.
Non è un narrare autobiografico ma bensì una raccolta di racconti di vita ed esperienze che sono state condivise con l’autrice e che lei ha voluto portare alla luce per insistere e porre sempre attenzione al tema della violenza di genere.
Le storie che gravitano attorno al personaggio femminile di Lia sono tragedie familiari e amorose che si intrecciano grazie alla presenza di personaggi ambivalenti e spesso negativi: insospettabili colletti bianchi che dentro le mura di casa diventano mostri, professionisti che a causa di vizi personali cadono in disgrazia e uomini che vivono vite al limite.
Lia pensa che la ricerca di un nuovo amore possa ricompensarla dopo tanto dolore ma la vita continua a non essere generosa con lei.
“Lia” è disponibile sia in formato cartaceo, brossurato che in formato Ebook.
Maria Cristina Russo nasce a Napoli il 5 giugno 1967. La passione per la lettura nasce e cresce grazie alla biblioteca delle scuole elementari e l’accompagnerà nel suo percorso di maturazione. Nel 2001 si trasferisce a San Giorgio a Cremano, dove attualmente vive.
Nel frattempo, ha anche una piccola parentesi di recitazione con la “Compagnia dei Teatramanti” di Marcello Caccavale ed è proprio l’esperienza teatrale che le farà maturare l’idea di cominciare a scrivere.
Nel 2019 pubblica il suo primo libro Ortensia e altri Fiori con la Cada Editrice Albatros il Filo.
In seguito, pubblica un racconto intitolato Clelia Story in una raccolta curata da Emanuela Sica, Rosso Vdg-o, Antologia sulla violenza di genere e nel 2021 partecipa con un altro racconto, Il venditore di orgasmi, a una raccolta corale intitolata Scrittori italiani – libro bianco a cura di IVVI Editore. Lia è il suo primo romanzo.
Incontriamo l’autrice per un approfondimento con una intervista in esclusiva per Moltouomo.it
Lia, un romanzo che parla di tante storie in una sola, una vicenda di violenza domestica. Le volevo chiedere: cosa suscita in lei raccogliere tante testimonianze di storie forti, vissute, violente e riportarle sulle pagine scritte?
La sensazione che provo quando so che dietro la facciata di tranquillità si nascondono storie di sottomissione e remissione è quella di profonda tristezza e compassione.
Spesso erroneamente si pensa che la violenza si generi e alimenti in contesti sociali poveri e culturalmente bassi; invece, lei con i suoi racconti e con il nuovo romanzo
sottolinea come spesso si tratti di violenze nate e commesse da colletti bianchi, professionisti, uomini di cultura.
La violenza domestica non è una questione culturale, ma sociale, familiare e caratteriale perché spesso dipende dall’indole personale del violento, dall’educazione ricevuta, dal fatto che spesso la violenza era già presente in famiglia e posta come “normalità”. Io sono stata una assidua spettatrice del programma RAI “Amore criminale” e le storie in esso narrate alla fine avevano tutte un’unica matrice: la mancanza di empatia e il bisogno di possedere; la compagna-moglie- fidanzata, subisce un processo di spersonificazione perché è l’unico modo per il violento per poter agire accampando il sacrosanto diritto di farlo. Dopo c’è anche il pentimento, ma è un fatto fine a sé stesso, un escamotage perpetrato per rendere la vittima sempre più insicura e quindi facilmente manipolabile.
Lei esorta le donne a reagire. Ad imparare a difendersi e ad agire. Oggi nella nostra società quali sono gli ‘strumenti’ migliori da indicare a chi soffre di abusi?
Parlare, parlare e parlare! Bisogna parlarne, con la famiglia innanzitutto se si ha la fortuna ovviamente di avere una famiglia accogliente e comprensiva; con una amica sicuramente; ovviamente denunciare nei casi più gravi, anche se spesso la denuncia si rivela un’arma a doppio taglio quando la vittima dopo non ha altro posto dove andare se non ritornare dal proprio aguzzino rischiando di peggiorare la situazione, ragione per la quale molte donne alla fine desistono dal farlo.
Ma esistono storie di violenza a lieto fine? Lei le narrerà?
Certo che esistono e spesso danno vita a realtà bellissime, come la Buvette di Eva, un’associazione che è nata proprio per dare alle donne vittime di violenza la possibilità di avere una seconda opportunità e che opera nel foyer del Teatro Mercadante.
Uscito un libro nuovo si sta già lavorando al prossimo…vero?!,
Diciamo che il mio cervello è una fucina di idee che circolano spesso libere finché non cominciano a prendere forma e corposità. Sto aspettando che ciò accada, magari mentre faccio una delle mie amate passeggiate vicino al mare, là dove sono nate sempre le mie storie.
Il volume di Maria Cristina Russo è disponibile in tutte le librerie e store digitali oltre che sul sito della casa editrice (https://www.ivvi.it/product/lia/).
Maria Cristina Russo FB: mariacristina.russo.37 e Maria Cristina Russo scrittrice per passione
Maria Cristina Russo IG: @criismyname
IVVI Editore FB: IVVIEditore
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