Ascolta l'articolo in modalità audio grazie all'AI.
Vi capita mai di rimuginare su un problema, una situazione, un’emozione oppure un ricordo, senza riuscire a trovare una soluzione o a liberarvene?
Se la risposta è sì, allora probabilmente soffrite di ruminazione psicologica, un fenomeno mentale che può avere effetti negativi sul tuo benessere e sulla tua qualità della vita.
In questo articolo, che non ha fini scientifici ma solo illustrativi, cerchiamo di spiegare cosa sia la ruminazione, quali sono le sue cause e le sue conseguenze, come riconoscerla e come affrontarla con delle strategie efficaci.
Cos’è la ruminazione psicologica?
La ruminazione psicologica è un processo di pensiero ripetitivo e negativo che si focalizza su stati emotivi interni o situazioni problematiche, senza portare a soluzioni o azioni efficaci. Il termine ruminazione deriva dal latino “ruminare”, che significa “masticare il bolo alimentare”, e si riferisce al comportamento di alcuni animali, come i ruminanti, che rigurgitano il cibo ingerito per masticarlo nuovamente. In senso figurato, la ruminazione psicologica consiste nel “rigurgitare” mentalmente dei pensieri negativi, senza elaborarli o risolverli.
La ruminazione psicologica è diversa dal pensiero ripetitivo in generale, che può essere anche positivo, utile o creativo. La ruminazione psicologica è caratterizzata da alcuni elementi distintivi, come:
- Il contenuto negativo: i pensieri riguardano aspetti negativi di sé, degli altri o del mondo, come errori, fallimenti, colpe, rimpianti, paure, insicurezze, dubbi, critiche, conflitti, ecc.
- La passività: i pensieri non portano a nessuna azione o decisione, ma solo a un senso di impotenza, frustrazione, rassegnazione o vittimismo.
- La rigidità: i pensieri sono fissi, inflessibili, assoluti e irrazionali, e non tengono conto di altre prospettive, possibilità o sfumature.
- L’autofocalizzazione: i pensieri sono centrati su sé stessi, sulle proprie emozioni, sensazioni, bisogni, desideri, aspettative, ecc., trascurando gli altri e il contesto.
- La persistenza: i pensieri sono difficili da interrompere, controllare o distrarre, e tendono a ripresentarsi con frequenza e intensità.
Quali sono le cause e le conseguenze della ruminazione psicologica?
La ruminazione psicologica può avere diverse cause, tra cui:
- Lo stile di personalità: alcune persone sono più predisposte alla ruminazione psicologica per via di tratti di personalità come il perfezionismo, il narcisismo, il pessimismo, il fatalismo, il masochismo, l’introversione, l’insicurezza, l’ansia, la depressione, ecc.
- Le esperienze passate: alcune persone sviluppano la ruminazione psicologica come conseguenza di esperienze traumatiche, stressanti, dolorose o negative vissute in passato, che non sono state adeguatamente elaborate o superate, e che continuano a influenzare il presente.
- Le situazioni presenti: alcune persone ricorrono alla ruminazione psicologica come reazione a situazioni attuali che percepiscono come problematiche, difficili, complesse, ambigue, incerte, minacciose o insoddisfacenti, e che non sanno come affrontare o risolvere.
- Le aspettative future: alcune persone anticipano la ruminazione psicologica come proiezione di scenari futuri che immaginano come negativi, catastrofici, ineluttabili o inevitabili, e che non sanno come prevenire o evitare.
La ruminazione psicologica può avere diverse conseguenze, tra cui:
- Il peggioramento dell’umore: la ruminazione psicologica alimenta e mantiene uno stato emotivo negativo, che può sfociare in depressione, ansia, rabbia, paura, tristezza, vergogna, colpa, gelosia, invidia, ecc.
- La riduzione della motivazione: la ruminazione psicologica indebolisce la volontà, la determinazione, la fiducia, l’autostima, il senso di efficacia, il senso di appartenenza, il senso di realizzazione, il senso di gratificazione, ecc.
- L’alterazione del comportamento: la ruminazione psicologica influisce negativamente sulle azioni, le decisioni, le scelte, le abitudini, le relazioni, le prestazioni, le attività, gli interessi, gli hobby, i divertimenti, ecc.
- La compromissione della salute: la ruminazione psicologica può causare o aggravare problemi fisici, come mal di testa, mal di stomaco, insonnia, stanchezza, tensione muscolare, ipertensione, disturbi cardiovascolari, disturbi gastrointestinali, disturbi immunitari, disturbi endocrini, ecc.
Come riconoscere e affrontare la ruminazione psicologica?
La ruminazione psicologica è un fenomeno mentale che può essere riconosciuto e affrontato con delle strategie efficaci, che possono essere riassunte in quattro passi:
- Prenderne consapevolezza: il primo passo è rendersi conto di quando si sta ruminando, osservando i propri pensieri, le proprie emozioni, le proprie sensazioni e il proprio comportamento, e riconoscendo i segnali che indicano la presenza di ruminazione psicologica, come la negatività, la passività, la rigidità, l’autofocalizzazione e la persistenza.
- Distogliere l’attenzione: il secondo passo è interrompere il flusso dei pensieri negativi, distogliendo l’attenzione da essi e focalizzandola su qualcosa di diverso, di positivo, di piacevole, di interessante, di stimolante, di divertente, di rilassante, di gratificante, ecc. Questo può essere fatto attraverso varie tecniche, come la respirazione profonda, la meditazione, la visualizzazione, la musica, la lettura, il gioco, lo sport, l’arte, il contatto con la natura, ecc.
- Sfidare le distorsioni: il terzo passo è mettere in discussione i pensieri negativi, analizzandoli criticamente e razionalmente, e verificando la loro validità, la loro coerenza, la loro utilità, la loro funzionalità, la loro realtà, la loro evidenza, la loro alternativa, la loro prospettiva, la loro sfumatura, ecc. Questo può essere fatto attraverso varie tecniche, come il dialogo interno, il confronto con gli altri, la ricerca di informazioni, la sperimentazione di prove, la formulazione di ipotesi, la generazione di soluzioni, la definizione di obiettivi, la pianificazione di azioni, ecc.
- Accettare le emozioni: il quarto passo è accogliere le proprie emozioni, senza negarle, reprimerle, esagerarle, giudicarle, temerle, evitarle, ecc. Questo può essere fatto attraverso varie tecniche, come l’espressione verbale, la scrittura, il disegno, il movimento, il contatto fisico, il supporto sociale, la compassione, l’altruismo, il perdono, la gratitudine, ecc.
La ruminazione psicologica è un fenomeno mentale che può essere riconosciuto e affrontato con delle strategie efficaci, che possono migliorare il benessere e la qualità della vita delle persone.
Se però la ruminazione psicologica diventa eccessiva, persistente, invasiva, incontrollabile o interferisce con il funzionamento quotidiano, è opportuno rivolgersi ad un professionista qualificato, come uno psicologo o uno psichiatra.