Alberto Burri a Ravenna, si inaugura il 14 ottobre un’esposizione monografica che esplora la sua arte ed il suo rapporto con la città romagnola

Alberto Burri a Ravenna, si inaugura il 14 ottobre un'esposizione monografica che esplora la sua arte ed il suo rapporto con la città romagnola

credits pixabay

Alberto Burri è protagonista di una mostra dal titolo “Burri Ravenna Oro”, presso il Museo d’Arte di Ravenna nell’ambito dell’VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo. Una serie di opere significative mai prima d’ora esposte in modo così rilevante.

Oltre un centinaio di opere di Alberto Burri.

La mostra ripercorre con circa un centinaio di opere l’attività di Alberto Burri a Ravenna ed il suo intenso rapporto con questa città, da lui molto amata. La prima presenza di Alberto Burri nella città di Ravenna risale al 1988, e vede una iniziale collaborazione con il gruppo Ferruzzi per la realizzazione di numerosi cicli pittorici. La mostra ripercorre il percorso di Burri dagli anni Cinquanta con i “sacchi”, alle “screpolature” dei cretti, per arrivare ai “cellotex”. Alberto Burri si occupò anche di grafica, intesa come ricerca sulla materia. Tra le opere in mostra, anche gli esemplari che hanno consentito a Burri di ottenere il Premio Nazionale dei Lincei per l’opera Grafica, nel 1973. La mostra propone altresì un’area multimediale inerente alla biografia di Burri, con i progetti e i bozzetti concepiti per la committenza Gardini ed alcuni filmati che documentano l’artista al lavoro.

Alberto Burri e Ravenna, un legame profondo.

 “Il Grande Ferro” è senza dubbio una delle opere più note legate al nome di Alberto Burri a Ravenna. Ma il suo rapporto con la città va oltre la committenza, e questo lo porta alla realizzazione di una serie di opere ispirate alle tradizioni del mosaico bizantino, assai presente in città. Nei suoi cicli di opere che si ispirano alla storia ed alla cultura artistica di Ravenna, Alberto Burri realizza una sorta di dialogo con i celebri mosaici di Ravenna, trasformandoli in un dialogo tra nero ed oro, tra buio e luce. Una sorta di tentativo per instaurare un dialogo tra materia e spirito, presente e passato per riequilibrare la storia ed il presente della città e del mondo.

Alberto Burri a Ravenna, si inaugura il 14 ottobre un'esposizione monografica che esplora la sua arte ed il suo rapporto con la città romagnola
mosaici credits pixabay

Un percorso tortuoso.

Alberto Burri era nato in Umbria nel 1915, ed era inizialmente assai lontano da qualunque percorso d’arte. Laureato in medicina, fu coinvolto negli eventi bellici legati alla seconda guerra mondiale come prigioniero di truppe inglesi ed americane. Portato negli Stati Uniti, vi rimase per tre anni in un campo di prigionia nel Texas. In questo periodo nacque il suo interesse per la pittura e la decisione di lasciare la medicina. Rientrato in Italia, si dedicò allo studio con viaggi a Roma ed a Parigi, elaborando poco a poco un proprio linguaggio totalmente originale.

Materiali inconsueti.

Alberto Burri da allora rivolge il proprio interesse all’utilizzo di materiali considerati come extra pittorici, quali catrame, tela di sacco, pietra pomice, legno, plastica ed altri. L’uso di tali materiali gli consente una differente sperimentazione del colore, della luce, della “fisicità” della materia che esprime il vissuto ed un diverso dialogo tra immagine e realtà. Il suo modo di esprimersi affascina e conquista la scena artistica a livello nazionale ed internazionale, tanto che gli viene attribuita la definizione di “artista della materia”.

sacchi
materiali extra pittorici credits pixabay

Il Museo d’Arte di Ravenna.

L’esposizione su Alberto Burri è ospitata in uno storico edificio ravennate le cui origini risalgono al XVI secolo, edificio che nel corso del tempo ha subito numerosi restauri e riconversioni, sino ai grandi restauri del Novecento. Attualmente è Istituzione del Comune di Ravenna. Sede di collezioni permanenti e di esposizioni temporanee, si occupa di conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico ed è sede del Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico. Svolge altresì attività didattica, con laboratori per ragazzi e adulti, nonché attività didattica e di ricerca specifica per studenti e docenti nel campo dell’arte. Nel caso specifico della mostra su Alberto Burri, i laboratori guidati per ragazzi e famiglie consentono di scoprire e sperimentare l’utilizzo della luce, della materia e del colore nell’arte contemporanea.

esp
collezioni permanenti credits pixabay

Qualche informazione utile.

La mostra su Alberto Burri, a cura di Bruno Corà, è aperta dal 14 ottobre 2023 sino al 14 gennaio 2024 con orario da martedì a sabato dalle 9.00 alle 18.00 e domenica dalle 10.00 alle 19.00.  Realizzata in collaborazione con la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri ed il Comune di Ravenna, vede il supporto anche della Regione Emilia Romagna e del Ministero del Turismo. Il catalogo della mostra, edito da Sagep Editori, riporta saggi critici sia del curatore sia di Roberto Cantagalli, Francesco Moschini, Linda Kniffitz e Daniele Torcellini. Vuole essere uno strumento di conoscenza ed approfondimento relativo all’opera di uno dei massimi artisti europei della seconda metà del XX secolo.

Seguici e condividi l'articolo:
icon Follow en US
Pin Share


error: I contenuti del magazine online Moltouomo.it sono protetti da Copyright