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A Natale la solitudine è maschile

Telefono Amico, durante le feste la popolazione maschile più colpita dalla solitudine. L’atmosfera allegra e condivisa fa esplodere il problema

Solitudine

solitudine - photocredit Pixabay License

Sarà che Scrooge è un uomo abbrutito dalla solitudine ma, negli ultimi anni, sono per lo più maschi adulti ed adolescenti quelli che chiedono aiuto durante le feste.

Insomma, il Canto di Natale tocca tasti dolenti nascosti ben bene durante tutto il periodo dell’anno ma, durante le festività, le note più stridenti son quelle dal suono più forte.

Telefono Amico Italia, 300 volontari al lavoro dalla notte di Natale a Santo Stefano

Lo conferma la testimonianza di Monica Petra, presidente di Telefono Amico Italia. I servizi di ascolto, attivi per tutto il periodo dalla sera del 24 dicembre a tutto Santo Stefano, non lasciano dubbi. È ancora presto per fare una statistica attendibile di questi tre giorni appena trascorsi, ma i dati parlano chiaro: a Natale 2021 erano il 26% in più rispetto all’anno prima e ben il 78% in più rispetto a quello del 2019, l’ultimo Natale prima dell’esplosione del Covid-19. E il problema imperante è la solitudine, declinata in ogni sua sfumatura.

In questo 2022, poco meno di 300 volontari si sono alternati al centralino del numero di emergenza per assicurare un primo sollievo a chi ha chiamato il numero telefonico o a chi si è connesso in chat.

Uomini over 40 i più colpiti. Solitudine e insoddisfazione i problemi più avvertiti.

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Solitudine Photocredit Gioele Fazzeri da Pixabay

L’identikit di chi si rivolge a Telefono Amico corrisponde a uomini, per lo più di età superiore ai 40 anni (il 60% circa) e, per quasi il 40% del totale, si segnalano problemi di relazione e di solitudine. Ancor più profondamente, esprimono un malessere legato certamente a problemi esistenziali o relazionali ma connaturati più direttamente al significato della propria vita. Insomma, una popolazione insoddisfatta di sé, quale che sia lo status raggiunto e indipendente dall’apparente soddisfazione delle proprie relazioni sociali e personali.

Si cercano comprensione, ascolto, accoglienza, condivisione.

Un problema, quello del sentirsi soli, piuttosto ricorrente, ma questo 2022 sembra rivelarsi ancora più complicato sotto l’aspetto emotivo: a questa sfera attiene, infatti, la maggior parte delle 90 mila richieste di aiuto giunte al centralino di Telefono Amico Italia.

Negli ultimi 10 anni, la solitudine che viene lamentata – e che pesa per circa un terzo dei disagi denunciati – non è tanto quella legata alla presenza (o all’assenza) di persone vicino a sé, quanto proprio alla difficoltà di riuscire a trovare degli interlocutori.

Durante le feste il peso della solitudine si fa più insostenibile

E, dal lockdown in poi, questa richiesta di aiuto è trasversale a tutte le fasce di età: si chiedono comprensione ed accoglienza, si lamentano relazioni poco significative, in cui ascolto ed attenzione sono latitanti.

Durante le feste, proprio quanto tutto il mondo esterno si ammanta di un’atmosfera di lietezza ed allegria, ecco che il malessere, accuratamente silenziato in altre circostanze, non può fare a meno di palesarsi. E, ad avvertire maggiormente questo isolamento, sono proprio gli uomini.

A Capodanno, soffrono più gli under 30. Le richieste di aiuto in chat o via e-mail

Superare il Natale, non basta a mandare in cantina il ‘mal di solitudine’. Capodanno, con il proprio turbinio di festa, musica, allegria a tutti i costi è un altro potente detonatore.

Sono i più giovani, gli under 30, a chiedere maggiormente aiuto in chat o via e-mail. Del resto, secondo i dati Istat 2021, sono circa 220  mila gli adolescenti tra i 14 ed i 19 anni a vivere una condizione si scarso benessere psicologico.

Evidentemente, però, sono anche i più preparati a chiedere aiuto. La consapevolezza e la competenza acquisita nel prendersi cura di sé stessi e nell’ascoltarsi, riconoscendo chiaramente un disagio pericoloso, sono chiari indicatori di volontà e capacità di liberarsi di quella zavorra rappresentata dal malessere, per lo più temporaneo, in cui si trovano.

E questo è già, in sé, l’inizio del cammino verso il sentirsi meglio.

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