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Riccardo Serchi, cintura nera I dang, ci apre le porte del Qwan Ki Do

Riccardo Serchi, cintura nera I dang, ci apre le porte del Qwan Ki Do

Riccardo Serchi-credits RS

Riccardo Serchi, operatore della Polizia di Stato, cintura nera I dang di Qwan Ki Do, insegna questa disciplina dal 2015, ma la pratica dal 2009.

La pratica marziale per lui è un atto di devozione verso sé stesso e verso la società nella quale vive. Una filosofia di vita per lui, per la sua famiglia, nel rispetto degli altri e dell’ambiente che lo circonda.

Prima di conoscere il Qwan Ki Do Riccardo ha praticato Karate (stile Shotokan) e Kung fu Shaolin. Una serie di circostanze avverse, e dolorose, lo hanno portato a dover interrompere una prima volta la pratica delle arti marziali citate, e quando ha potuto riprendere, il suo stato emotivo era diverso, non riusciva a praticare ciò che aveva fatto in precedenza , perché il suo corpo era cambiato e soprattutto il suo spirito non era unito al corpo, e questo lo faceva sentire facendomi  inadeguato in quello che considerava il a “secondo tempo” della sua vita.

Proprio in questo periodo difficile, di confusione, fortunatamente ha conosciuto quello che sarebbe diventato non solo il suo Maestro ma anche un fratello. Il Maestro, già praticante di livello da anni, lo ha così introdotto nell’arte marziale del Qwan Ki Do, fino ad allora per lui sconosciuta. Da allora Riccardo racconta che è iniziato un viaggio di rigenerazione, sacrificio e soddisfazione; un riappropriarsi sempre più di lui stesso, con una consapevolezza nuova, una nuova fonte di energia inesauribile che ancora oggi gli permette di apportare in ogni ambito della vita ciò che impara in palestra con risultati che non credeva fossero raggiungibili.

Riccardo Serchi, cintura nera I dang, ci apre le porte del Qwan Ki Do
Unione Italiana Qwankido-logo-credits RS

La palestra che ospita i corsi di Ricardo si trova in Pistoia ed è la Master Fitness di via Erbosa. La sua pratica e di conseguenza la sua formazione come istruttore, non si esaurisce praticamente mai, in quanto l’Unione Italiana Qwan Ki Do, alla quale appartiene, riserva, proprio in virtù del fatto che il Qwan Ki Do è anche un metodo educativo e pedagogico, particolare attenzione alla formazione degli istruttori con aggiornamenti periodici, e con la possibilità di accrescere il livello attraverso anche la certificazione europea EurethicsETSIA .

Qwan Ki Do, Riccardo, di cosa si tratta?

Piuttosto che parlare di grandi teorie astratte è preferibile presentare il Qwan Ki Do, kung fu cino vietnamita, in modo concreto, precisando l’importanza del suo ruolo nella società d’oggi.

Nei nostri tempi, più che mai, è realista il vecchio detto secondo il quale è necessario uno Spirito sano in un corpo sano. Il Qwan Ki Do è un eccellente strumento per migliorare le qualità umane, non è solamente una disciplina sportiva, ma piuttosto una via educativa, un modo per conoscere sé stessi profondamente prendendo coscienza dei propri limiti, dove le tecniche e lo spirito attingono direttamente alla sorgente di un’Arte Marziale Millenaria. Il Qwan Ki Do ha un duplice obiettivo: sportivo e spirituale – culturale, questo vuol dire vegliare alla formazione dell’uomo nella sua totalità attraverso l’Arte Marziale.

Il Qwan Ki Do non apre le sue porte solamente ai giovani che desiderano scoprire il mondo dell’Uomo forte, sano, servizievole, umile e semplice, ma anche ai meno giovani e alle persone di età avanzata, desiderosi di mantenersi quotidianamente in una buona forma fisica e mentale. Queste sono le ragioni che fanno l’originalità dell’Arte Marziale Qwan Ki Do e che giustificano la sua attuale espansione.

Riccardo Serchi, cintura nera I dang, ci apre le porte del Qwan Ki Do
Riccardo SErchi-credits RS

Come si differenzia dalle altre discipline orientali?

Sono fermamente convito che il Qwan Ki Do abbia nel proprio DNA una molteplicità di opzioni funzionali alla crescita completa dell’individuo, senza tralasciare la specificità di ogni componente, integrandosi perfettamente nella più ampia conoscenza della ricchezza dell’animo di ogni praticante. Riesce a tirar fuori il meglio ed il peggio di ognuno di noi e a porlo in equilibrio. Materialmente cosa facciamo? Le nostre tecniche spaziano dalla difesa personale, alla pratica delle armi tradizionali, alla conoscenza delle tecniche millenarie di attacchi difese a corpo libero, utilizzo di tecniche di forbice alle gambe al busto e al collo, fino ad arrivare alle tecniche zoomorfe tipiche della nostra scuola.

Perché consiglieresti di praticare il Qwan Ki Do?

Consiglierei il Qwan Ki Do perché è una scuola completa, che fa evolvere attraverso la disciplina marziale dell’esercizio fisico il carattere delle persone, rendendole consapevoli di chi sono e di quello che possono raggiungere nella vita, non solo sportiva, ma soprattutto personale , senza tralasciare nessuno né tantomeno escluderlo in virtù di ricerche di “campioni” o “campionesse”, ma anzi, chi primeggia in un settore, in puro spirito cavalleresco e nobile, aiuta l’altro a raggiungere il suo meglio; e questo è uno dei maggiori pregi del Qwan Ki Do  e di chi la frequenta.

Dove si può praticare in Italia il Qwan Ki Do?

A livello regionale, in Toscana, il Qwan Ki Do si può praticare a Firenze, a Scandicci e a Pistoia, mentre a livello nazionale siamo maggiormente presenti nelle regioni del centro nord ed afferenti alla World Union of Qwan Ki Do che ci vede presenti in paesi europei ed extra europei, ma ogni giorno nuove regioni e nuove realtà di palestre e centri sportivi si stanno organizzando per accogliere questa disciplina.

Tutte le informazioni sono comunque reperibili sul sito www.qwankido.it e sulle pagine social Fb Unione Italiana Qwan Ki Do e nello specifico per Pistoia pagina Facebook Centro Long Bai Vhi Pistoia.

Sappiamo che ad ottobre ci sarà un importante evento legato al Qwan Ki Do. Ci puoi dare qualche anticipazione?

Certo che sì con enorme piacere! L’evento che si terrà a Pistoia il giorno 8 Ottobre dalle 9 alle ore 20 circa nei locali de La Cattedrale via S.Pertini 396 ,  si intitola “ Fiori Marziali 2023 I Edizione Città di Pistoia” e vede la partecipazione di nove scuole di arti marziali presenti sul territorio della città . Le discipline rappresentate sono: Aikido, due scuole di Karate, due scuole di Wing Chun, una di Tai Chi Chuan , il Qwankido , la Capoeira ed  il Brazilian Jiu Jitsu. L’idea nasce dalla voglia di far emergere la pratica dell’arte marziale tradizionale e presentarla non solo agli addetti ai lavori, ma far sì che l’arte marziale possa essere vista come integrazione ed inclusione con il territorio e con la società. Da qui l’idea di abbinare ad ogni disciplina una pianta tipica della regione di appartenenza della stessa, in modo da poter interagire meglio con un elemento trainante dell’economia locale e contestualmente preservare l’identità di ogni arte pur essendo tute riunite sotto un unico tetto.

Vorremmo mostrare che le arti marziali sono molto di più di quanto si creda, sono rispetto delle regole e aiuto a chi si trova in difficoltà; ecco perché all’interno della mattinata , sarà presente un incontro che vedrà il tema della” Legalità e salute attraverso le arti marziali” con la presenza delle Autorità locali , del Presidente della Fondazione Caponnetto per la lotta alla mafia, e della presenza di medici che illustreranno l’importanza della pratica marziale per la lotta alla depressione.

Ci sarà inoltre la possibilità di mangiare in loco insieme a tutti i praticanti e fare così amicizia, o semplice conoscenza. I praticanti saranno anche a disposizione del pubblico (si rammenta che l’ingresso è gratuito) per qualsiasi curiosità.

Inoltre, sarà bandito un concorso letterario rivolto ai ragazzi delle scuole superiori della provincia che avrà come tema appunto “Legalità e Salute attraverso le arti marziali”.

Seguiteci sui canali Instagram e Facebook Fiori Marziali 2023 I Edizione Città di Pistoia

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