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Lo “spagnoletto” che rivoluzionò la Pittura Napoletana

Chi è Jusepe de Ribera?

Jusepe de Ribera chiamato anche José de Ribera, fu un artista spagnolo che esercitò la sua professione principalmente a Napoli, diventando uno dei maggiori esponenti della Pittura Napoletana, uno dei pittori più rilevanti tra i seguaci del Caravaggismo e Tenebrismo.

L’Italia è stata sempre considerata la patria dell’arte e degli artisti, quindi Jusepe de Ribera fu una completa innovazione, uno spagnolo che crea uno stile di pittura napoletano.
La sua permanenza in Italia ci è poco nota, quello che sappiamo è che sicuramente ha raggiunto Roma, dove ha potuto apprendere le tecniche del nostro Caravaggio, e poi, nel 1616 ha messo le radici a Napoli.


Arrivo a Napoli di Jusepe de Ribera

Napoli, nel XVII, era una città cosmopolita dove sorsero parecchie chiese dopo il Concilio di Trento, perciò richiamo a sé tanti artisti, di varie specializzazioni che provocò la presenza del Mecenatismo: luogo perfetto per ogni artista.

Dopo qualche anno di permanenza a Napoli, lo Spagnoletto crebbe di fama, utilizzando il pathos e la drammaticità di Caravaggio nelle sue opere. Con l’inizio di questa fiorente produzione non si allontana dalla sua patria, anzi, spedisce le sue opere anche in Spagna, raggiungendo una fama internazionale e diventando uno dei maggiori esponenti del Caravaggismo Napoletano.

Qui, a Napoli, ebbe diversi incarichi, di committenza regia e religiosa, che assolse al massimo delle sue capacità.

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Jusepe de Ribera
Martirio di S. Bartolomeo, J.D. Ribera, 1616, Collegiata di Osuna

L’evoluzione Luminista

Dopo i vari soggiorni romani, dove venne a contatto con le opere di Van Dyck e Rubens, mutò il suo stile in un classicismo neo-veneto, seguendo le tecniche di Tiziano e Paolo Veronese.
In questi anni eseguì delle opere sublimi, riconosciute da tutti e ospitate, oggi, in vari musei in tutto il mondo.

Nonostante apprese le tecniche pittoriche di tutta Italia, dal nord del neo-veneto, al centro della pittura romana e al sud con la cosmopolita Napoli, una volta ottenuta la fama, riprese la sua prima fase pittorica: tenebrosa, cupa, naturaleggiante e violenta. Lo Spagnoletto, in questo modo, riuscì a farsi ammirare per il suo stile originale, confrontandolo anche con gli altri modi imparati viaggiando, ma facendo sempre focalizzare lo spettatore su ciò che è lui.

La sua arte italo-spagnola è un mix di stili, di prove e momenti per osare, i quali hanno portato José a raggiungere, oltre alla fama, una conoscenza artistica a tutto tondo dell’arte del Bel Paese.

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Jusepe de Ribera
J.d. Ribera, Ragazza col tamburello, l’udito, 1637

I soggetti ritratti

Se avete modo di dare uno sguardo ai suoi ritratti, potrete vedere, con molta attenzione, che i soggetti rappresentati sono stati presi da uomini molto umili, anche mendicanti. I clochard, grazie alla sua tela, diventavano dei Santi, protagonisti di opere: d’arte. Ribera esalta questo aspetto, concentrandosi sui tratti fisici dell’uomo: la drammatica magrezza, i capelli e la barba incolti.

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Jusepe de Ribera
J.D. Ribera, San Girolamo, 1651

Tra le sue rappresentazioni, non esalta solo il tema religioso, ma anche quello dei 5 sensi: Gusto, tatto, olfatto, vista e udito. Quest’ultimo lo abbiamo visto in precedenza con la Ragazza con tamburello.

Spero questo articolo vi abbia fatto venire voglia di conoscere di più questo pittore, sconosciuta per una bella fetta di popolazione e che vi inviti ad apprezzare e ad amare l’arte.

Per altri articoli di questo genere vi invito a guardare le mia pagine Social e gli altri articoli che ho scritto appositamente solo per VOI.
Brava, vero?! 😏

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