Visioni dal Mondo 2023: al via 9° Festival Internazionale del Documentario
Dalla sua prima edizione nel 2015, Visioni dal mondo propone ogni anno un ricco programma di proiezioni nazionali e internazionali, masterclass e dibattiti, in grado di aprire spunti di riflessioni e spazi di dialogo su temi di attualità.
La 9a edizione di Visioni dal Mondo, al via dal 14 al 17 settembre, ruoterà intorno al tema “Ascoltare con gli occhi”. L’intento è infatti quello di far comprendere in profondità i documentari in programma, stimolando la connessione tra mente, occhi e cuore.
La nuova edizione di Visioni dal mondo propone ha l’obiettivi di proporre “storie vere raccontate dagli stessi protagonisti dei documentari, un ponte tra la creatività dell’autore, il giornalismo investigativo e l’indagine scientifica”, in modo da creare uno spazio di indagine del presente e del futuro, incentrato soprattutto sui temi di attualità nel mondo.
Location Come ogni anno Visioni dal mondo si svolgerà a Milano, in tre location d’eccezione:
Teatro Litta: tra i più antichi teatri della città, risalente al XVII e XVIII secolo, Teatro Litta è ubicato nel centro storico. Dalla fine del secolo scorso è considerato uno dei principali centri culturali, politici ed economici del capoluogo lombardo. Teatro Litta e la Sala Cavallerizza ospiteranno le sezioni Concorso Italiano lungometraggi, Concorso New Talent opera prima e Visioni Incontra.
Cineteca Arlecchino: fondato nel 1948 Cinema Arlecchino rappresenta un cinema d’arte moderna, unico nel panorama milanese. La Cineteca offre un programma che coniuga appuntamenti d’eccezione e prime visioni ad ampie rassegne su grandi classici e grandi autori del cinema internazionale. In occasione di Visioni dal mondo nelle sue sale verranno proiettate le opere della sezione Concorso Internazionale.
Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci: fondato nel 1953, è uno dei più grandi musei tecnico scientifici d’Europa, dove si possono scoprire le esposizioni e i laboratori interattivi dedicati all’energia, ai materiali, alla comunicazione, ai trasporti, all’alimentazione e alla fisica delle particelle, e dove visitare un’importante collezione di modelli storici costruiti a partire dai disegni di Leonardo da Vinci. Il Museo accoglierà Concorso Visioni VR, la sezione di Visioni dal mondo dedicata alle opere in realtà virtuale ed esperienze interattive.
Titoli in programma per il 9° Festival Internazionale del Documentario
Scopriamo quali saranno alcuni dei titoli delle 4 principali sezioni in programma a Visioni dal mondo:
Concorso Italiano lungometraggi
Il cielo è mio: Dopo la caduta del governo afgano nel 2021, Aziz, un insegnante d’arte, è costretto, da un’operazione militare avviata dal Ministero della Difesa Italiano, ad evacuare. Una volta arrivato in Italia insieme alla famiglia, ed essere stato accolto nell’Abbazia di Mirasole, cerca di migliorare le condizioni di vita per i suoi figli (in particolar modo del figlio disabile, Erfan). Nonostante le sue condizioni di salute, Erfan non vuole costruirsi una nuova vita nella nuova casa, e, profondamente affascinato dalla bellezza dell’Abbazia, sente un profondo collegamento con il luogo e le preghiere lo guideranno alla salvezza. “Con la nuova ondata di rifugiati afgani nel 2021 ho seguito da vicino le vicende di decine di famiglie accolte in Lombardia. Il film racconta il dramma esistenziale di una di queste famiglie evidenziando il ruolo simbolico del luogo che accoglie il loro lutto per la patria. Mentre la narrativa mediatica si è concentrata solo su alcuni aspetti, ho tentato di superare il linguaggio stereotipato delle interviste e costruire un racconto esistenziale che rappresenti la dimensione emotiva approfondendo gli aspetti individuali di un’esperienza comune” (Ayoub Naseri).
Life is a game: il film si incentra su una fittizia assemblea tra rider, tredici fattorini provenienti da tre continenti. Il racconto metterà in luce l’impatto di questa nuova forma di economia sulla vita quotidiana, basata sulla gamification del lavoro, e sulla geografia urbana, costantemente ridisegnata nei percorsi e nelle destinazioni d’uso. Ne emerge una visione complessa, personale e contraddittoria del ruolo dei rider, spesso in opposizione con la narrazione dei reparti marketing delle multinazionali. “Girato nelle ore notturne per le strade di alcune città europee, il film è composto da una serie di interviste in cinque lingue montate creando un dialogo ideale tra i soggetti, ripresi sempre in primo piano. Le interviste sono intervallate dalla storia di Emma, personaggio animato di finzione, che ci ha consentito di narrare alcuni fatti di cronaca realmente accaduti ma di difficile interpretazione per molti rider. Emma permette così allo spettatore di vivere in prima persona luci e ombre del lavoro del rider all’interno della città” (Luca Quagliati e Laura Carrer).
Concorso New Talent opera prima
La primavera è primavera anche in città: Due signori stanno trasportando un misterioso pacco. Il loro percorso in macchina crea altri percorsi, i quali svelano una consapevolezza sulla città che prima era sopita e che lo spettatore aveva apprende dalla presentazione dei due protagonisti: Felice Trovati è un costruttore della Bicicletta Revisionista, un orologio a pendolo costruito con parti di bicicletta che può modificare lo scorrere del tempo. Scopriremo che l’oggetto trasportato da Felice e l’amico Leonetto Di Ciolo è proprio il pendolo e che i due sono in missione, devono posizionare l’orologio in un punto specifico della città, perché la Primavera, intesa come forma di resistenza della meraviglia per le cose inutili, è Primavera anche in città. “Fondamento della narrazione è il momento iniziale/finale del film, in cui si conduce la Bicicletta Revisionista in un punto della città. Quest’azione assume un valore simbolico: impedire che certi fenomeni, come qualunquismi e alienazioni, possano ripresentarsi. Si tratta di un’azione sovversiva e camuffata. [ ….. ] l’intento non è quello di realizzare un documentario d’osservazione, in quanto il film presenterà una ri-messa in scena. Situazioni create e composte appositamente per veicolare sentimenti, riflessioni, dubbi” (Mattia Arreghini, Valerio Di Martino, Raffaele Greco, Elia Storchi).
Pace e bene: tra gli anni ’70 e gli anni ’90 Padre Stefano filma la quotidianità di Santa Domenica Vittoria (Messina) da cui proviene la famiglia della regista. Maria Francesca scoperta l’esistenza di ciò si immerge nella quotidianità del luogo e avvia una riflessione sul profondo significato delle immagini di Padre Stefano. “In un paesino in provincia di Messina, ho trascorso ogni estate sin da bambina ed è lì che ho scoperto la mia passione per il cinema. Quando un amico di famiglia mi ha mostrato lo scaffale della canonica colmo di videocassette e pellicole è nata l’idea di fare un film in cui passato e presente si intrecciano: viviamo in un mondo saturo di immagini ma 50 anni fa, in un piccolo paesino di montagna, era impensabile vedere e sapere usare una cinepresa. Padre Stefano ha immortalato tutti costruendo una vera memoria storica collettiva”(Maria Francesca Monsù).
Concorso Internazionale
Until sun dies: mentre l’attenzione internazionale si concentra sul processo di pace in Colombia, aumentano sia la violenza contro le popolazioni indigene sia i movimenti popolari nel Paese. Il racconto segue la storia di due figure che nel Paese incarnano la resistenza: Albeiro Camayo, un leader indigeno noncè il coordinatore dell’unità di autodifesa della tribù Nasa non armata, e Luz Marina Bernal, una madre che da dieci anni lotta per ottenere giustizia sull’assassinio del figlio e di migliaia di civili, tanto da diventare una delle più importanti attiviste per i diritti umani del Paese. “Questo film esplora come il cinema possa contribuire al processo di trasformazione dei suoi protagonisti. Girato in un periodo di 6 anni e interamente autofinanziato, questo progetto si fonda su una forma di curiosità radicale, sottolineando l’importanza dell’ascolto genuino e della connessione. Come attivista per i diritti umani che ha trascorso più di tre anni e mezzo in Colombia, ho trattato i protagonisti come amici e spero che questo umile film ci ricordi che le voci di coloro che non emergono nei media mainstream, sono quelle che apriranno la strada verso un altro futuro” (Jonas Brander).
Make People Better: lo scienziato cinese He Jiankui, dopo aver alterato la struttura genetica di alcuni embrioni per produrre i primi bambini geneticamente modificati al mondo, scompare nel nulla e non si hanno notizie nemmeno sulle gemelle di cui ha modificato i geni. Nel corso del documentario thriller, attraverso delle interviste inedite con il Dr. He, il regista denuncia la misteriosa storia dietro questo fatto scientifico internazionale e racconta un mondo in cui governi e aziende rivali collaborano per rendere bambini geneticamente modificati la normalità. “La rivoluzione genomica rimodellerà l’umanità ed il mondo naturale. C’è una vasta gamma di storie e personaggi che farebbero tutti grandi film. Alla fine abbiamo scelto di raccontare una storia che conferisce un volto umano a questa tecnologia, costringendo lo spettatore ad affrontare come la società ne sarà influenzata. Come regista, è stato un onore documentare in tempo reale la scoperta storica dei primi bambini designer nati in Cina. Questo è un argomento importante ed è mia speranza che il nostro film svolgerà un discorso pubblico cruciale” (Cody Sheehy).
Concorso Visioni VR
The Man Who Couldn’t Leave (di Chen Singing): il detenuto politico A-Kuen racconta le storie di prigionia e persecuzione avvenute negli anni Cinquanta a Taiwan ed Insieme ai compagni di detenzione racconta le proprie esperienze e quelle del suo amico A-Ching. Nel film si integrano dunque le storie delle vittime politiche del Terrore Bianco, raccontate sotto forma di lettera familiare non ancora recapitata.
21-22 China (di Thierry Loa): viaggio meditativo e immersivo che offre uno sguardo raro e profondo su una Cina segnata dall’impatto dell’uomo sul pianeta, dove l’urbanizzazione, lo sviluppo industriale e i cambiamenti strutturali stanno trasformando i paesaggi.
Visioni incontra Visioni Incontra, che si svolgerà il 14 e il 15 settembre, è la sezione dedicata all’incontro di registi e produttori con sales agents, distributori nazionali e internazionali, broadcasters commissioners, con l’obiettivo di promuovere la selezione di documentari creativi ancora in fase di produzione. I progetti selezionati saranno presentati di fronte ad una commissione di distributori, buyer televisivi, agenti di vendita e direttori di festival.
Ospiti: Roberto Andò Tra gli ospiti di Visioni dal mondo 2023 ci sarà Roberto Andò.
Scrittore tra i più significativi della generazione degli anni ’90, Andò espresse la sua creatività soprattutto tramite il cinema e il teatro, affermandosi così anche in qualità di regista. Collaborò con Francesco Rosi, Federico Fellini, Michael Cimino e Francis Ford Coppola, ma decisivo fu l’incontro con Leonardo Sciascia, con cui strinse una forte amicizia. Esordì nel lungometraggio nel 1995 con “Il manoscritto del principe”, in cui raccontava gli ultimi anni di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Fu allora che iniziò ad essere conosciuto dal grande pubblico, sia italiano che internazionale.
Tra i suoi più celebri film: “Sotto falso nome” (2004) “Viaggio segreto” (2006), “Viva la libertà” (2013), “Le Confessioni” (2016), “Una Storia senza nome” (2018), “Il bambino nascosto” (2021), “La stranezza” e “Biglietto d’oro”. Nel 2013 vinse il premio Campiello Opera prima per il romanzo “Il trono vuoto”. Attualmente dirige Teatro Mercadante a Napoli.