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Affermare la propria leadership, come essere l’uomo che tutti ascoltano

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Come essere l’uomo che tutti ascoltano senza diventare un dittatore?

Beh questione di leadership, di autorevolezza… e di gentilezza. Ci sono persone (uomini o donne) la cui presenza in una stanza attira l’attenzione in modo magnetico. Tutti sembrano magnetizzati da questa persona, irresistibilmente attratti, incapaci di fare a meno di bersi delle sue parole. Ascolta e taci. Questa si chiama aura o carisma e molti uomini sognano di essere, un giorno o l’altro, questa persona solare attorno alla quale gravitano un intero gruppo di ascoltatori ammirati!

Bene, è possibile, signori! Puoi diventare quell’uomo carismatico che attirerà tutti gli sguardi in una stanza. Questo non è necessariamente innato, funziona. E con questi consigli, presi qua e là da alcuni esperti di mental coaching forse potrai raggiungere il tuo obiettivo.

Attenzione!! Non esiste una formula magica e non diventerai leader da un giorno all’altro; riteniamo però che, applicando questi piccoli consigli, potresti vedere un cambio dell’atteggiamento di chi ti circonda nei tuoi confronti, anche e soprattutto nella sfera professionale.

Camminare con autorevolezza.

Il modo migliore per impressionare gli altri quando entri in una stanza è entrare con autorevolezza. Certo, non ti viene chiesto di arrivare urlando o spingendo chiunque incontri sul tuo cammino, al contrario. Chi si ricorda di Theodore Roosevelt, il presidente americano? Prima di allora, era stato eletto all’assemblea di New York nel 1881, all’età di soli 23 anni. Rapidamente, aveva impressionato i suoi colleghi con la sua aura e sembravano tutti colpiti ogniqualvolta Roosevelt entrava nella stanza: dopo aver spalancato le porte, si fermava, costringendo più o meno volontariamente tutti a guardare. Poi tutto quello che doveva fare era continuare a camminare a testa alta, con un sorriso e un’andatura sicura, per affermare la sua naturale autorità nella stanza.

Trattenere il fiato prima di entrare in una stanza.

Dato che tutto viene deciso quando si entra in una stanza, ecco un altro trucco pratico a cui non pensiamo necessariamente. Prima di entrare in una sala riunioni o nell’ufficio del tuo capo, fai un respiro profondo e trattieni il respiro per alcuni secondi. Quindi espirerai naturalmente quando parlerai e saluterai il tuo pubblico/interlocutore. Trattenere il respiro aumenterà la pressione sanguigna sul tuo viso e ti farà sembrare più “radioso”, più conquistatore. Inoltre, fare un respiro profondo e trattenere l’aria ti rende anche “più grande”, il che funziona anche a tuo favore per aumentare la tua autorevolezza, per affermare la tua leadership.

Schiena dritta, petto in fuori.

Può sembrare una banalità, però, pensateci bene: quanti uomini che incontrate camminano con le spalle curve, testa china, magari sul cellulare?!? Questo non è assolutamente quello che ci si aspetta da un uomo carismatico. Magari non tutti hanno la fortuna di essere altissimi e con fisico scolpito, ma la postura che adottiamo può aiutarci a sembrare più alti. Quindi cammina sempre con il mento in alto, guardando dritto davanti a te. E non c’è bisogno di alzare le spalle, ti renderà più ridicolo di ogni altra cosa: resta naturale e gli altri noteranno l’autorevolezza della tua camminata.

Guardare sempre negli occhi.

In tutti i blog, tutti i libri, tutte le dirette social, ovunque si parli di sviluppo personale e mental coaching sentirete sempre lo stesso ritornello: bisogna guardare dritto negli occhi i propri interlocutori.

Non pecchiamo di originalità, certo, ma è utile ribadirlo: stabilire un contatto visivo è la chiave per creare una connessione con le persone. Guardando negli occhi il tuo interlocutore, gli darai la sensazione che sia solo nella stanza, che tu lo stia solo ascoltando e che niente e nessuno possa impedirti di avere questo dialogo. Questo crea un clima di fiducia… pur permettendoti di mantenere il controllo, perché non appena distoglierai lo sguardo da questa persona, si sentirà persa!

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Prestare sempre attenzione agli altri.

Un errore fin troppo comune, di chi poggia sulla propria autorità e non sull’autorevolezza della sua persona e dei suoi discorsi è pensare che per essere “l’uomo nella stanza” devi fare storie, monopolizzare l’ambiente in modo che gli altri ti ascoltino. Questo è assolutamente falso!

Non esitare mai a complimentarti con qualcuno, a chiedere la sua opinione. Questo, oltre a sentirsi apprezzato, penserà che sei davvero “un bravo ragazzo”, perché sei interessato agli altri e non fai girare tutto intorno alla tua piccola persona. Se lo fai con tutti durante una conversazione, tutti finiranno per pensare che sei un bravo ragazzo e che meriti di essere ascoltato. L’autorevolezza è quello che i tuoi interlocutori ti riconoscono, non l’autorità di cui vuoi “vestirti”.

Leadership gentile, sopra ogni cosa.

Nel novembre 2020, Infojobs pubblicò i risultati di un sondaggio tra i propri iscritti. Il 65% degli intervistati considera la gentilezza sul lavoro un punto di forza, per il 20% circa è addirittura un elemento imprescindibile. La vera leadership oggi, anche e soprattutto sul lavoro è quella che appunto viene definita come Leadership gentile.

Gentilezza sopra ogni cosa, dunque. Nelle interazioni professionali, nel rapporto con il proprio partner. Se c’è una keyword che unisce appunto la sfera personale a quella professionale è proprio questa, gentilezza. Un messaggio importante, che è diventato anche un trend creativo.

Sentite cosa dice Stephan Vogel, Chief Creative Officer di Ogilvy EMEA, recentemente intervistato all’IF!Italians Festival.

Entrare in contatto profondo con le persone grazie alla gentilezza. Da campagne guidate prettamente dalla USP (Unique Selling Proposition) e dalle vendite, siamo passati alla creazione di connessioni più gentili, emozionali e di lungo termine. I brand hanno iniziato a interrogarsi su quale fosse la loro vera identità e su come potessero orientare i consumatori e guidare la tensione socio-culturale.

In questo senso la gentilezza è il modo in cui le aziende hanno iniziato a fare comunicazione sintonizzandosi sui sentimenti e i valori delle persone.

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Credits: Juventus-Dinamo Kiev 2/12/2020 – Arbitra Stéphanie Frappart

Chiudiamo con questa immagine, lei è l’arbitra Stéphanie Frappart; esatto, l’arbitra della Supercoppa europea fra Liverpool e Chelsea, anno 2019. Un esempio, forse l’esempio di come coniugare la dolcezza, la gentilezza d’animo e l’autorevolezza nell’assumere le decisioni.

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