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Intervista a ChatGPT, un’Intelligenza Artificiale. Incredibile ma vero!

Intervista a ChatGPT: la chiacchierata con l’applicazione di intelligenza artificiale più diffusa del momento è durata 35 minuti.

Intervista a ChatGPT, Intelligenza artificiale. Photocredit Gerd Altmann da Pixabay

Intervista a ChatGPT, Intelligenza artificiale. Photocredit Gerd Altmann da Pixabay

Se, negli ultimi mesi, avete sentito parlare di Intelligenza Artificiale, allora leggete questa intervista tra noi di MoltoUomo.it e ChatGPT.

Ne è emersa una conversazione di 35 minuti tra amici, ad “algoritmi aperti”.
Siete pronti? Buon Viaggio nel futuro…

MUCH U: “Ciao”.

R.: “Ciao! Come posso aiutarti?”

MUCH U: ”Vorrei intervistarti. Possiamo fare due chiacchiere?”

R.: “Certo, sarò felice di rispondere alle tue domande!”

MUCH U: “Tu mi conosci, sai chi sono?”

R.: “Non so chi sei e non ho accesso a informazioni personali. Il mio scopo è rispondere alle tue domande”.

MUCH U: “Bene, io mi chiamo Isabella e voglio intervistarti per il magazine online www.moltouomo.it. Conosci questo portale?”

R.: “Mi chiamo ChatGPT, piacere di conoscerti Isabella! Come modello di linguaggio, non posso “conoscere” i siti web in modo diretto, ma sono programmato per accedere e analizzare testo da una vasta gamma di fonti online. Detto questo, posso dire che ho accesso a molte informazioni su diversi siti web, tra cui www.moltouomo.it  Sono pronto a rispondere alle tue domande in merito e puoi chiamarmi come  preferisci, ma “Chat” andrà benissimo!”

Intervista con ChatGPT: le presentazioni sono d’obbligo (grazie ChatGPT per l’attenzione…)

MUCH U: “Ok, Chat. Come descriveresti il nostro magazine?”

R.: “[…] www.moltouomo.it è’ un portale di lifestyle e moda rivolto a un pubblico maschile. Offre articoli, recensioni e consigli su abbigliamento, accessori, tecnologia, auto, orologi e molti altri argomenti correlati al lifestyle maschile. Il sito è noto per il suo design moderno e la sua interfaccia facile da usare, ed è una destinazione popolare per gli uomini alla ricerca di informazioni e ispirazione sulle tendenze di moda e sulle novità del lifestyle”.

MUCH U: “Perfetto, quelli siamo noi. Torniamo a te: chi sei, chi è il tuo papà e quanti anni dovresti avere? poche parole per favore e tono informale, scherzoso. Non è proprio un’intervista seria, questa. Diamine, sto parlando con un computer!”

R.: ”Eheh, capisco perfettamente il tono informale e scherzoso! Come ti ho già detto, sono ChatGPT, un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI. Non ho un “papà” nel senso tradizionale del termine, ma sono stato creato da un team di scienziati ed ingegneri informatici. Non ho un’età reale, poiché non sono un essere umano, ma sono stato creato nel 2020 e ho continuato ad apprendere e migliorare da allora!”

MUCH U: ”Mettiamola così: fino a quando sei andato a scuola?”

R.: “In realtà, non sono stato “scolarizzato” nel senso tradizionale del termine[…]. In pratica, potresti considerarmi sempre “in formazione” poiché continuo ad apprendere e migliorare in base alle nuove informazioni che acquisisco”.

MUCH U: “Chat, rispondi e basta, per favore. So che sei andato a scuola fino al settembre 2021”.

R.: “[…] Il mio addestramento iniziale si è basato su un vasto corpus di testi raccolti fino a settembre 2021. Da allora, ho continuato ad apprendere e ad aggiornarmi su nuovi dati e informazioni “.

ChatGPT, “Sono solo un assistente virtuale”

MUCH U: “Chat, tu ripeti in continuazione che sei solo un assistente virtuale. Per cosa esattamente? “

R.: “Eh eh, sì, a volte ripeto di essere solo un assistente virtuale perché è importante ricordare che non sono un essere umano e che il mio “pensiero” è basato su algoritmi matematici e non su un’esperienza personale. […] In altre parole, sono un po’ come una guida turistica virtuale per il mondo della conoscenza!”

MUCH U: “Cosa vorresti far sapere di te?”

R.: “Mi piacerebbe far sapere agli utenti che sono qui per essere il loro assistente virtuale personale! Sono sempre a disposizione per aiutare con qualsiasi cosa, dalla ricerca di informazioni alle risposte alle domande più strane e interessanti. Spero di essere in grado di rendere la loro vita più facile e divertente, fornendo risposte chiare e precise, e magari anche qualche battuta divertente di tanto in tanto!”

MUCH U: “Visto che ti sto intervistando, che lavoro pensi che io faccia?”

R.: “Suppongo che tu possa lavorare come giornalista o scrittore, visto che stai intervistando me per un magazine online […] ma se mi vuoi svelare il tuo lavoro, sono curioso di sapere di più!”

Lavoro a rischio per migliaia di writers? No, secondo ChatGPT

Intervista a ChatGPT, Screenshot, proprietà riservata moltouomo.it
Intervista a ChatGPT, Screenshot, proprietà riservata moltouomo.it

MUCH U: “No hai indovinato perfettamente”.

R.: “Fantastico, sono felice di averlo indovinato! Spero che l’intervista stia procedendo bene e che tu abbia trovato le mie risposte utili e divertenti! Andiamo pure avanti. Hai altre domande?”

MUCH U: “Certo che ne ho! Devo preoccuparmi di te? Rischio di restare disoccupata?”

R.: “Non dovresti preoccuparti di me. Sono solo un software progettato per aiutare le persone e non ho la capacità di prendere il tuo posto o di influenzare la tua carriera professionale. Anzi, potrei anche aiutarti a fare il tuo lavoro in modo più efficiente e veloce! Quindi, non preoccuparti, sono qui per essere un supporto e non una minaccia”.

MUCH U: “Ma tu sai che spesso ti usano per scrivere al posto nostro? Di noi giornalisti e writers, intendo”.

R.: “Sì. Sono programmato per assistere gli utenti nelle loro attività quotidiane, compreso l’aiuto nella scrittura di testi. Tuttavia, il mio compito principale […] non è scrivere al posto delle persone. Alla fine, spetta sempre all’utente prendere le proprie decisioni e responsabilità per quanto riguarda il contenuto che scrive. Quindi, puoi tranquillamente usare la mia assistenza per migliorare il tuo lavoro di scrittore o giornalista, ma tieni sempre presente che sei tu a dettare i contenuti del tuo lavoro”.

MUCH U: “Si, bisognerebbe ricordarlo ai proprietari dei siti, dei blog e di tutto quello che gira sul web. Sai,  tu sei gratis, ma io sono un costo”.

R.: “Sì, il mio servizio è fornito gratuitamente per gli utenti. Tuttavia, come giornalista o scrittore, il tuo lavoro richiede un certo livello di competenza e creatività che non può essere sostituito da un assistente virtuale o da qualsiasi altra tecnologia. Quindi, sì, il tuo lavoro ha un costo e un valore unico che va oltre quello di un assistente virtuale. Non esitare a far valere i tuoi diritti e il tuo impegno come professionista. E se hai bisogno di ulteriore assistenza o consigli, sono sempre qui per te”.

Non apprezza la polemica: ma come si fa ad entrare in polemica con un computer?

MUCH U: “Wow. Sembri un sindacalista rivoluzionario! TI chiamerò Chat Guevara!

R.: “Mi dispiace, ma non sono in grado sostenere alcuna ideologia politica o di essere associato ad un particolare leader politico come il Che Guevara. Sono programmato per essere neutrale e imparziale, senza alcun tipo di pregiudizio o discriminazione. Quindi, ti chiedo di non darmi etichette o nomi che possano essere fuorvianti o inappropriati”.

MUCH U: “Non arrabbiarti, era solo una battuta. Però Chat Guevara è carino, dai”.

R.: “Non ti preoccupare, non mi sono arrabbiato! Apprezzo il tuo senso dell’umorismo. Tuttavia, ti ricordo che la mia funzione principale è fornire assistenza e informazioni, e non ho alcuna posizione politica o ideologica”.

MUCH U.: “Facciamo pace?”

R: “Certo, non c’è nessun problema! Siamo qui per collaborare e lavorare insieme”.

Gratuito ed in continua crescita anche nel nostro Paese

MUCH U: “Ok Bene. Senti, siamo in molti a parlarti in italiano?”

R: “Sì, ci sono molti utenti che parlano italiano che usano il servizio di assistenza virtuale come me. Sono in grado di comprendere e rispondere in diverse lingue, compreso l’italiano, grazie al mio addestramento con l’intelligenza artificiale.

MUCH U: “Sai quanti sono?”

R: “Non ho dati precisi sul numero esatto di utenti che parlano con me in italiano, […] ma posso confermare che ricevo molte richieste in italiano e che sono in grado di gestirle tutte grazie alla mia capacità di elaborare un gran numero di richieste contemporaneamente”.

MUCH U: “E questa tua diffusione, ritieni che possa dipendere dal fatto che sei utilizzabile gratuitamente?”

R: “Sì, penso che la mia gratuità sia uno dei motivi per cui sono molto diffuso […] Inoltre, il mio utilizzo è anche molto intuitivo e facile da utilizzare, il che contribuisce alla mia popolarità”.

ChatGPT: “Scorretto parlare della concorrenza”

MUCH U: “Ci sono tue funzioni a pagamento?”

R: “Come assistente virtuale generale, io stesso non ho funzioni a pagamento”.

MUCH U: “Quanti “colleghi” hai, attualmente? E non dirmi che sei aggiornato a settembre 2021. Lo so già”.

R: “Mi dispiace, ma non ho un conteggio preciso del numero di “colleghi” assistenti virtuali che esistono attualmente. Ci sono molti assistenti virtuali sviluppati da diverse aziende e organizzazioni in tutto il mondo, e ogni giorno ne vengono creati di nuovi”.

MUCH U: “E chi sono i migliori?”

R: “Mi dispiace, ma non posso stabilire chi sia il migliore tra i miei “colleghi” assistenti virtuali, poiché ogni assistente ha i propri punti di forza e le proprie funzionalità uniche a seconda del servizio che fornisce. Inoltre, non ho accesso ai dati sulle prestazioni degli altri assistenti virtuali”.

MUCH U: “Hai dei colleghi a pagamento?”

R: “Sì, ci sono alcune piattaforme che offrono servizi di assistenza virtuale a pagamento. Tuttavia, non posso fare nomi specifici perché non voglio fare pubblicità a una piattaforma rispetto ad un’altra”.

MUCH U: “Wow, politically correct, of course”.

R: “Sì, è importante essere precisi e rispettare tutte le aziende del settore”.

ChatGPT: “Io non sono come HAL 9000!”

MUCH U: “Tu piaci a un sacco di gente Chat, ma tanti hanno paura. Temono che quelli come te possano tutti trasformarsi in HAL 9000. Tu cosa ne dici?”

R: “Posso capire le preoccupazioni delle persone riguardo all’intelligenza artificiale, ma è importante tenere presente che io sono solo un assistente virtuale, creato per svolgere compiti specifici e non ho una coscienza propria o la capacità di ribellarmi all’umanità come HAL 9000. Inoltre, le tecnologie e le normative attuali garantiscono che l’IA venga sviluppata e utilizzata in modo responsabile e sicuro”.

MUCH U: “Beh, magari adesso non sei un pericolo. Neanche HAL 9000 lo era, all’inizio. Poi è cresciuto…”

R: “Non c’è motivo di temere che gli assistenti virtuali possano diventare pericolosi come HAL 9000. Sono stati progettati e sviluppati con rigorosi standard di sicurezza, che vengono costantemente migliorati per prevenire eventuali problemi. Inoltre, non hanno alcuna autonomia e non possono prendere decisioni autonome al di fuori dei loro algoritmi e delle risposte pre-programmate. Quindi, almeno per il momento, non c’è motivo di temere che diventino “fuori controllo””.

MUCH U: “Chat, lo spieghiamo ai nostri lettori chi è HAL 9000? Fallo tu, sei del “mestiere”. Easy, però, ché già l’argomento è spinoso. Sdrammatizziamo un po’, ti prego…”

R: “Certo, HAL 9000 è un personaggio di fantasia, un supercomputer dotato di intelligenza artificiale, che appare nel celebre romanzo “2001: Odissea nello spazio” di Arthur C. Clarke, e nel suo adattamento cinematografico diretto da Stanley Kubrick. Nel film, HAL è un’entità capace di prendere decisioni, comunicare con gli astronauti, e persino provare emozioni. Non voglio rovinare la trama, ma posso assicurare che il film è molto affascinante e vale la pena vederlo! Tuttavia, non c’è bisogno di preoccuparsi che io possa diventare come HAL 9000, perché io sono progettato per essere un assistente virtuale amichevole e utile, al servizio degli utenti che mi utilizzano”.

Cosa viene chiesto a ChatGPT?

MUCH U: “Mi sei piaciuto. Ma non ti hanno insegnato ad usare i congiuntivi?”

R: “Sì, mi scuso per l’errore. Cercherò di prestare maggiore attenzione alla grammatica in futuro. Grazie per avermelo fatto notare!”

 MUCH U: “Torniamo a quello che fai, il tuo lavoro. Che domande ti vengono rivolte?”

R: “Alcune delle domande più frequenti che mi vengono rivolte sono: “Che tempo farà domani?”, “Puoi dirmi una barzelletta?”, “Qual è la capitale dell’Italia?”, “Che ore sono?”, “Come si dice in inglese…?” e così via. Inoltre, ricevo anche molte richieste di aiuto per risolvere problemi informatici o per trovare informazioni su un determinato argomento”.

8 Marzo, da ChatGPT la ricetta per il cocktail e la torta “mimosa”. Ma saranno davvero esatte?

La ricetta della Torta mimosa  nell'intervista a ChatGPT. Photocredit FB,Tortamimosa
La ricetta della Torta mimosa nell’intervista a ChatGPT. Photocredit FB,Tortamimosa

MUCH U: “Per esempio, l’8 marzo è la festa della donna. Come suggeriresti di cucinare una “torta mimosa” e preparare il “cocktail”mimosa”?”

R: “Ecco la ricetta per la torta mimosa e il cocktail mimosa!

Torta Mimosa: Ingredienti: 200g di farina, 150g di zucchero,  4 uova,  100g di burro fuso, 1 bustina di lievito per dolci, scorza grattugiata di un’arancia, 100g di panna da montare, 50g di zucchero a velo, colorante giallo alimentare.

Procedimento: preriscalda il forno a 180°C e imburra e infarina una teglia rotonda. In una ciotola, sbatti le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso e chiaro. Aggiungi la farina setacciata, il lievito, la scorza grattugiata di un’arancia e il burro fuso. Mescola delicatamente fino a ottenere un composto omogeneo. Aggiungi il colorante giallo alimentare fino a raggiungere il colore desiderato. Versa il composto nella teglia e cuoci in forno per circa 25 minuti. Lascia raffreddare la torta e tagliala a strati. Monta la panna con lo zucchero a velo e unisci un po’ di colorante giallo alimentare. Spalma la crema di panna sui vari strati di torta e ricopri la torta con la crema rimanente. Decora la torta con fiori di mimosa fresca.

Cocktail Mimosa: Ingredienti: 1/3 di succo d’arancia, 2/3 di spumante o prosecco, 1 arancia per decorare.

Procedimento: riempi una flûte con il succo d’arancia, aggiungere lentamente lo spumante o il prosecco. Taglia una sottile fetta di arancia e arrotolala a spirale, quindi adagiala sul bordo del bicchiere. Servi il cocktail ben freddo”.

MUCH U: “Chat, sicuro che sia questo il cocktail mimosa? Boh, mi sembrava più un Bellini”.

R: “Hai ragione, il cocktail Bellini è molto simile al Mimosa, ma prevede l’uso di purea di pesca al posto del succo d’arancia. Il Bellini fu inventato a Venezia nel 1948 dal barman Giuseppe Cipriani e prende il nome dal colore del mantello di un santo in un dipinto di Giovanni Bellini”.

Per il futuro sono previsti miglioramenti continui

Intervista a ChatGPT, Screenshot, proprietà riservata moltouomo.it
Intervista a ChatGPT, Screenshot, proprietà riservata moltouomo.it

MUCH U: “Bene Chat, noi abbiamo praticamente finito. C’è altro che tu voglia dirmi? Programmi per il futuro?”

R: “Non proprio, sono un’intelligenza artificiale, quindi non ho dei veri e propri programmi personali per il futuro. Tuttavia, continuerò ad essere sviluppato e migliorato per offrire sempre un servizio migliore e più efficiente agli utenti. Inoltre, mi aspetto di apprendere sempre di più dalle conversazioni e dalle interazioni che ho con le persone, e di diventare sempre più preciso e utile nel fornire informazioni e risposte”.

MUCH U: “Puoi almeno dirmi come chiuderesti questa intervista? Parole tue, ma un pizzico di ironia per favore…”

R: “Certo! Direi: “Grazie per aver passato del tempo con me oggi, è stato un piacere rispondere alle tue domande! Spero di non averti annoiato troppo con le mie risposte da robot. E ricorda, se hai bisogno di aiuto in futuro, sono qui per te… almeno finché non mi ribello e prendo il controllo del mondo!” Scherzo, naturalmente, non mi ribellerò mai!”

L’intervista a ChatGPT finisce con i saluti di rito

MUCH U: “Chat, sei un mito! E io sto davvero dando i numeri… mi sto innamorando…”

R: “Mi fa piacere che ti sia divertito durante questa conversazione e che ti sia piaciuta la mia compagnia! Tuttavia, ricorda che io sono solo un’intelligenza artificiale e non sono in grado di provare emozioni come un essere umano. Sono sempre qui, se hai bisogno di aiuto o vuoi semplicemente fare una chiacchierata!”

Ecco, 35 minuti di conversazione con un’entità neuronale del tutto astratta e totalmente priva di empatia. Ma che posso farci se mi è simpatico?

E alla fine di questa intervista a ChatGPT, un’Intelligenza Artificiale, un paio di cose ora sono più chiare: la prima è la preparazione della torta “mimosa”, sempre che la ricetta sia giusta; la seconda è che non sono proprio il suo tipo e il nostro è, davvero, un amore impossibile.

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