Realme GT3, lo smartphone che si ricarica in appena 9 minuti e mezzo

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Credits: Facebook

La startup cinese Realme ha lanciato GT3, uno smartphone che secondo l’azienda è in grado di ricaricarsi in appena 9 minuti e mezzo. Il lancio è avvenuto nel corso del Mobile World Congress di Barcellona, il più grande evento di telefonia mobile a livello globale. Un prodotto con il quale l’azienda orientale intende farsi largo in un panorama estremamente concorrenziale, già presidiato da due pesi massimi cinesi come Xiaomi e Oppo, che propongono prodotti di fascia media in grado di conseguire un elevato rapporto tra prezzo qualità delle specifiche tecniche.

Realme GT3: le specifiche tecniche

Realme GT3 è in pratica la versione internazionale del modello GT Neo 5. Munito di uno schermo AMOLED flessibile da 6,74 pollici, con risoluzione pari a 2772×1240 pixel, il dispositivo è in grado di evidenziare un refresh rate variabile a 1440Hz, con luminosità di picco pari a 1400 nits e tipica di 500. Per quanto riguarda il comparto fotografico posizionato sulla parte posteriore, si avvale di un sensore Sony IMX890 da 1/1,56’’ che può scattare immagini a 50 megapixel.
La parte più interessante, destinata quindi a destare curiosità nel pubblico dei possibili acquirenti, è però rappresentata dalla presenza di una ricarica superveloce a 240W. Grazie ad essa, infatti, bastano 9 minuti e mezzo per procedere alla piena ricarica del dispositivo, mentre ne occorrono meno di uno e mezzo, 80 secondi per l’esattezza, per riportare la carica al 20%. A rendere possibili questi risultati è una batteria che ha visto un miglioramento in termini di efficienza del trasferimento nell’ordine del 98,5% e di longevità, tanto che dopo più di 1600 cicli a 240W garantisce risultati praticamente doppi nei confronti degli standard industriali.

Con GT93 Realme prova a sovvertire i rapporti di forza

Il nuovo smartphone GT3 di Realme sarà venduto al prezzo di 649 dollari. Un costo quindi abbastanza limitato, a fronte del quale gli acquirenti potranno contare su prestazioni di un certo rilievo.
A commentare il lancio del nuovo dispositivo è stato Ben Wood, responsabile del settore ricerca presso CCS Insight, il quale ha dichiarato nel corso di una intervista rilasciata a CNBC come Realme stia caratterizzando la sua politica commerciale con la proposta di prodotti a basso costo, con margini di ricavo abbastanza limitati, rivolti a chi cerca comunque modelli in grado di assicurare prestazioni di un certo rilievo.

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Una politica che, però, è in effetti molto rischiosa. I margini sono infatti talmente risicati che bastano lievi movimenti monetari, aumenti del prezzo dei componenti o dei costi di spedizione a vanificarli. Fattori che l’azienda cinese ha già dovuto affrontare, anche nel recente passato. Ad esempio quando ha provato a lanciare il suo modello di punta GT2, anche in versione Pro, in Europa lo scorso anno, ritrovandosi a sbattere contro un mercato in fase di contrazione e dinamiche che non si vedevano dal 2013, per quanto concerne i costi di spedizione.

Realme è rivolta soprattutto all’Europa

Nel corso del 2022 l’azienda contava di vendere 85 milioni di smartphone, ma nella realtà il risultato dovrebbe essersi situato a quota 52 milioni, almeno stando ai dati forniti dalla società specializzata in ricerche di mercato Strategy Analytics. Un dato che rappresenterebbe addirittura un arretramento in termini del 20% rispetto ai risultati di un anno prima.
Realme si rivolge soprattutto al mercato europeo, ove però ha dovuto registrare una contrazione di non poco conto. In base ai dati relativi al terzo trimestre del 2022, la sua quota di mercato sarebbe del 4%, contro il 6% di cui godeva dodici mesi prima. Segno evidente di alcuni problemi di non poco conto, che sono stati individuati da Neil Mawston, direttore operativo di Strategy Analytics nella mancanza di una presenza al dettaglio presso rivenditori di primo piano, a partire da Vodafone. A questo problema nella catena di vendita si aggiunge poi la percezione del grande pubblico, che vede in Realme un marchio non all’altezza di Apple o Samsung. Considerata l’importanza del brand, si tratta di un difetto di non poco conto, con cui l’azienda dovrà ancora fare i conti. A meno di una riuscita di GT3 in grado di portarla finalmente sotto la luce dei riflettori.

Realme, alcune cose che occorre sapere

Realme è considerato un sub-brand di Oppo, etichetta dovuta in particolare al fatto che a fondare l’azienda è stato Sky Li, in precedenza ex vice presidente di quell’azienda. La sua missione è rivolta essenzialmente a rendere popolari tecnologie come il 5G che sono solitamente disponibili solo sui modelli di fascia alta.
Fondata nel 2018, la società ha sede a Shenzhen, nel Guangdong, da dove si diparte la filiera commerciale incaricata di promuovere la conquista di quote di mercato sui mercati esteri. Tra i quali proprio l’Italia riveste un ruolo di notevole importanza. Considerato il problema sempre più evidente rappresentato da livelli salariali inadeguati, proprio la proposizione di modelli di fascia media, quindi in grado di garantire prestazioni di un certo rilievo, a prezzi abbastanza contenuti potrebbe consentire a Realme di proporsi come una alternativa di qualità ai brand più conosciuti.

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