Google ora lavora ad un sistema di Intelligenza Artificiale in grado di competere con ChatGpt
Credits: Nicolas Vigier
Lo stringersi dei rapporti tra Microsoft e OpenAI, l’azienda che ha costruito ChatGPT, ufficializzato da una dichiarazione apparsa sul sito della casa di Redmond, sembra destinato a provocare una decisa risposta da parte della concorrenza in tema di Intelligenza Artificiale.
In particolare da parte di Google, l’azienda più direttamente interessata da quanto sta accadendo. Secondo le voci che stanno circolando con sempre maggiore insistenza, infatti, il motore di ricerca di Microsoft, Bing, potrebbe avvalersi della collaborazione del nuovo chatbox di OpenAI già nella prossima versione, il cui debutto è previsto per l’anno in corso.
Non dovrebbe stupire eccessivamente, di conseguenza, il diffondersi di un’altra voce, quella che vorrebbe BigG intenzionato a rispondere per le rime a questa collaborazione.
La risposta di Google alla collaborazione tra Microsoft e OpenAI
Google potrebbe lanciare nei prossimi mesi un software di Intelligenza artificiale (AI) in grado di competere con ChatGPT, il sistema che sta acquistando grande popolarità nell’opinione pubblica per la straordinaria capacità di interagire con gli utenti e fornire risposte nei più svariati campi. Una facilità di interazione che sin dal primo momento in cui si è diffusa la notizia è sembrata una minaccia fortissima nei confronti del motore di ricerca più utilizzato a livello globale.
A rivelare quanto sta accadendo è stato Demis Hassabis, numero uno di DeepMind, la società operante nel settore dell’intelligenza artificiale che fa parte della galassia di Alphabet, la casa madre di Google. Proprio lui ha spiegato a Time che la sua azienda è impegnata nello sviluppo di una versione privata di prova relativa ad un chatbot, Sparrow, il quale potrebbe essere rilasciato nel corso del 2023. Secondo lo stesso Hassabis il software in questione rappresenterebbe un salto di qualità rispetto al programma concorrente, avendo funzionalità non presenti in ChatGPT, tra cui la capacità di citare fonti attraverso l’apprendimento per rinforzo.
La competizione sull’Intelligenza Artificiale inizia a farsi serrata
L’annuncio arrivato da DeepMind sembra una diretta risposta al fatto che ChatGPT sta letteralmente monopolizzando le cronache nel corso degli ultimi giorni. Non solo per quanto riguarda l’intenzione di Microsoft di acquistare l’azienda, la quale comporterebbe l’esborso di una decina di miliardi di dollari da parte della casa di Redmond, ma anche per le risposte a livello sociale sui rischi che il prodotto di OpenAI potrebbe comportare.
In attesa che si concretizzi l’offerta di cui si parla con sempre maggiore insistenza, Microsoft ha intanto ufficializzato che permetterà ai suoi clienti l’accesso agli strumenti di OpenAI mediante il cloud di Azure. Quello che realmente preoccupa Google, però, è proprio la possibilità che ChatGPT sia integrata in Bing, evento che farebbe del motore di ricerca di Micrsoft un concorrente sempre più temibile, come è facilmente prevedibile.
Per cercare di contrastare quanto sta accadendo, BigG ha quindi deciso di appoggiare DeepMind, il suo braccio operativo nel settore dell’intelligenza generale artificiale, lo stesso di OpenAI. Lo scopo di questo particolare comparto è quello di creare soluzioni hardware e software in grado di emulare il ragionamento umano.
Non stupisce eccessivamente che Google abbia deciso di rispondere alla sfida lanciata da Microsoft. Resta però ora da capire se il vantaggio competitivo accumulato dalla casa di Redmond con l’investimento di un miliardo di dollari in OpenAI, risalente al 2019, sia effettivamente recuperabile da Google.
Oltre alle ricadute commerciali, però, sarà anche il caso di iniziare a discutere dei pericoli insiti nel nuovo chatbox, ad esempio la sua utilizzazione da parte degli hacker al fine di creare virus e malware. A scoprire quanto sta accadendo è stata Check Point Research, una casa dedita alla sicurezza informatica, la quale ha potuto appurare come anche utenti poco esperti di hacking, siano in grado di utilizzare ChatGPT al fine di creare software semplici, ma estremamente performanti.