Dogecoin riduce le emissioni di carbonio del 25%, grazie ad un accordo con Elon Musk

Elon Musk perde 200 miliardi

La questione ambientale legata alle criptovalute continua a far discutere molto, in particolare all’interno dell’Unione Europea, ove il blocco dei Paesi nordici guidato dalla Svezia chiede ormai da tempo il bando al mining condotto con Proof-of-Work.

Proprio per questo motivo può essere ritenuta importante la notizia relativa a Dogecoin, l’ormai celebre meme coin che gode sin dalla sua nascita dell’importante sostegno di Elon Musk. La criptovaluta inventata da Billy Markus e Jackson Palmer ha infatti ridotto del 25% le emissioni di anidride carbonica collegate all’attività della sua blockchain. Per riuscirci ha fatto leva proprio sull’aiuto del CEO di Tesla e sull’operato del proprio team di sviluppatori.

Dogecoin, cosa ha combinato stavolta Elon Musk?

Ultimamente la figura pubblica di Elon Musk è uscita leggermente ridimensionata da alcune vicende che hanno appassionato l’opinione pubblica globale. Dopo i tumulti che hanno fatto seguito alla sua presa di possesso di Twitter il miliardario di origini sudafricane ha infatti perso la vetta della classifica degli uomini più ricchi del mondo, superato da Bernard Arnault e, soprattutto, è entrato nel Guinness dei Primati con un record che avrebbe volentieri evitato, la più grande perdita finanziaria di ogni epoca conseguita da un privato.
Stavolta, però, la vicenda che ha interessato Dogecoin lo ha visto svolgere una funzione positiva. Grazie al suo sostegno, infatti, DOGE ha ridotto i suoi consumi dalle 1423 tonnellate di CO2 emesse nel corso del 2021 alle 1063 del 2022. Una riduzione pari ad un quarto rispetto al dato precedente che è testimoniata da un rapporto di Forex Suggest e la quale può essere considerata di estrema importanza, in un momento in cui Bitcoin si trova sotto attacco per l’eccesso di consumi collegato alla sua attività.

Dogecoin riduce le emissioni
Credits: Facebook


Occorre infatti ricordare che proprio Musk, dopo aver accettato i pagamenti dei modelli di Tesla con BTC, è poi tornato indietro proprio accusando l’icona crypto di rappresentare un pericolo ambientale evidente. Accusa che non riguarda Dogecoin, il quale potrebbe quindi rappresentare una soluzione per chi intende effettuare pagamenti senza però mettere in affanno un ambiente ormai chiaramente stressato.

Elon Musk e Dogecoin, un amore di vecchia data

Il binomio formato da Elon Musk e Dogecoin è sulla cresta dell’onda ormai da anni. Sin dagli esordi, infatti, il token dedicato al meme di un cane Shiba Inu ha visto l’ex uomo più ricco del mondo ritagliarsi un ruolo di ambasciatore il quale si è rivelato estremamente prezioso. Un ruolo presto riconosciuto dalla folta comunità che si è radunata sotto le insegne di DOGE, tanto da spingerla a proclamarlo come CEO ideale in un sondaggio condotto su Twitter.
E proprio su Twitter Musk ha portato avanti un’attività instancabile, un messaggio dietro l’altro, sempre condotta in tono semiserio, in linea coi propositi iniziali del token. Grazie a questa attività Dogecoin è diventato un fenomeno di massa, tanto da entrare nella Top Ten delle crypto in termini di capitalizzazione di mercato.
Nella sua frenesia, Musk ha poi attratto altre celebrità, con le quali ha in pratica formato il cosiddetto Doge Train, permettendo al progetto una sovraesposizione mediatica sempre più evidente. Tale da spingere infine alcuni esponenti del settore ad accusarlo di rappresentare una vera e propria turbativa di mercato, chiedendo alle autorità provvedimenti in grado di ridurlo a più miti consigli.
In effetti, ogni volta che Musk si pronuncia sugli asset virtuali, il mercato si muove in maniera rilevante. Tanto da spingere un trader londinese, Andrei Badoiu, a programmare un bot il quale si incarica di acquistare Bitcoin ogni volta che il CEO di Tesla lo cita nei suoi messaggi social oppure in qualche dichiarazione. Da questo si può facilmente capire perché Elon Musk sia destinato a fare rumore ogni volta che si muove.

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