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Juventus, le dichiarazioni di Evelina Christillin prefigurano un deciso ridimensionamento

Tifosi della Juventus

La discussione sulla Juventus continua a caratterizzare il mondo calcistico in vista della ripresa agonistica.

Le ben note vicende che vedono la Vecchia Signora sotto accusa per le plusvalenze gonfiate sembrano destinate a incidere anche sui piani tecnici, prefigurando un deciso ridimensionamento teso a salvare dal punto di vista finanziario una barca che al momento sembra fare acqua da tutte le parti.

Sulla vicenda interviene ora anche Evelina Christillin, membro UEFA del consiglio FIFA e notoriamente grande tifosa del team sabaudo.

Le sue parole, però, sembrano destinate ad agitare ancora di più una tifoseria che guarda con sgomento a quello che potrebbe accadere nel prossimo futuro.

Christillin: la Juventus deve vendere, altro che comprare

Il calciomercato, si tratti di sessione estiva o invernale, è notoriamente visto come una fiera dei sogni. I tifosi di ogni squadra sperano naturalmente che le operazioni di acquisto e cessione possano comportare un deciso miglioramento della rosa, ma non sempre è così, a causa delle difficoltà finanziarie le quali ormai da anni attanagliano tutti i clubs calcistici.

Juan Cuadrado

Se ancora nelle ore passate si continuava a illudere la tifoseria bianconera vaticinando acquisti di rilievo, ad esempio quello del centrocampista argentino Alexis Mc Allister, fresco campione del mondo con la sua nazionale in Qatar, la realtà potrebbe essere decisamente diversa. A preannunciarla con la consueta chiarezza che distingue il personaggio è Evelina Christillin, la quale non sembra curarsi eccessivamente della diplomazia, affermando che in realtà la Juventus del futuro, anche immediato, dovrà vendere anche qualche pezzo pregiato per riuscire a restare in linea di galleggiamento.

Un notevole salto in termini di prospettiva, considerato come ancora negli ultimi mesi la dirigenza bianconera abbia continuato a portare avanti una politica che, alla luce delle notizie le quali sono ormai di dominio pubblico, sembra del tutto fuori dalla portata delle possibilità finanziarie del club. Una politica che, a detta della Christillin, dovrà ora essere del tutto rivista, per impedire guai ancora più grossi nell’immediato futuro.

Juventus, il futuro è nei giovani?

Il riferimento alle cessioni fa capire, al di là della consueta retorica di alcuni media come avanzare ipotesi di prestigiosi acquisti (non solo Alexis Mc Allister, ma anche Niccolò Zaniolo e Sergej Milinković-Savić, solo per ricordarne alcuni), rappresenti una forzatura di non poco conto.

In realtà, l’ipotesi che sembra avanzare con sempre maggiore forza è quella di dare vita ad un deciso ridimensionamento dei costi. Un piano di salvataggio finanziario da portare avanti lasciando liberi alcuni senatori che chiedono cifre fuori mercato (Cuadrado e Alex Sandro, ad esempio) per rinnovare il contratto e sostituendoli con giovani promesse meno pesanti per le casse sociali.

Questo, almeno, è il pensiero della Christillin, la quale non sembra intenzionata a nascondersi dietro cortine fumogene, precisando anche di bollare come impraticabile l’ipotesi di una sua ascesa alla presidenza del club bianconero. Un pensiero, però, fondato su dati reali.

Altro che Superlega…

Sembrano quindi ormai definitivamente tramontate le ipotesi di una partecipazione ad una eventuale Superlega con le altre grandi d’Europa, anche considerata la mancanza di ogni apertura dell’UEFA nei confronti di un progetto che era visto dalla uscente dirigenza come una possibile boa di salvataggio.

A questo punto non resta che cercare di capire come intenderà procedere la nuova Juventus per riportare sotto controllo una nave la quale, al momento, sembra avere grandi difficoltà a mantenere una rotta tranquilla. La speranza della tifoseria è che gli uomini di Allegri non risentano di quanto sta accadendo e possano proseguire la risalita iniziata nelle settimane precedenti al Mondiale.

L’obiettivo è naturalmente quello di entrare nelle prime quattro della graduatoria per cogliere quella partecipazione alla prossima Champions League senza la quale ogni piano si farebbe ancora più arduo. Un obiettivo sul quale, però, continua a incombere lo spettro della giustizia sportiva.

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