In arrivo l’influenza australiana con febbre, dolori articolari e tosse secca
In arrivo l’influenza australiana con febbre, dolori articolari e tosse secca. Cosa fare in caso di influenza.
In arrivo l’influenza australiana con febbre, dolori articolari e tosse secca. I casi d’influenza, e secondo i primi dati sono in aumento, e già si prospetta una stagione invernale molto difficile dal punto di vista sanitaria, anche a causa del Covid.
In Australia dove tutto è iniziato, già da settimane gli esperti avevano lanciato diversi avvertimenti, affermando che questa epidemia influenzale sarebbe stata più forte delle precedenti, dopo due anni di calma. Infatti, nei due anni precedenti i casi d’influenza erano praticamente azzerati, grazie alle restrizioni imposte per la pandemia da Covid, in particolare il distanziamento tra le persone l’uso obbligatorio delle mascherine e anche i mesi di lockdown. Misure che hanno impedito al virus influenzale di circolare. E adesso che tutte queste misure sono state allentate, il nuovo virus influenzale ha un livello maggiore di diffusione.
L’influenza australiana (chiamata così perché si è manifestata per la prima volta in Australia) non si differenza dalle precedenti influenze stagionali. I sintomi sono sempre gli stessi: febbre (in determinati casi anche alta), dolori articolari, mal di gola e la fastidiosa tosse secca.
In caso d’influenza come bisogna comportarsi? Diciamo che la prima mossa da fare è quella di cercare di abbassare la febbre (in particolare se è molto alta) con la somministrazione di antipiretici, mentre nel caso di dolori muscolari è possibile prendere degli antiinfiammatori. I rimedi per il mal di gola possono essere diversi come quelli casalinghi (latte e miele) oppure prediligere determinati medicinali da banco come ad esempio le classiche pastiglie o nebulizzatori nei casi più gravi. E per la tosse secca? Uno sciroppo per la tosse specifico per quella secca. Consigliato anche l’utilizzo dell’aerosol.
E per quanto riguarda l’assunzione degli antibiotici? In questo specifico caso, sarà il proprio medico, in base al quadro clinico a decidere o no la prescrizione degli antibiotici. Ricordiamo sempre che l’assunzione di questi medicinali, senza un controllo medico possono causare danni alla salute, anche molto gravi.
Il virus influenzale australiano (A H3 N1 – Darwin) ha una trasmissione di contagio come la maggior parte degli altri virus influenzali ovvero con le goccioline ‘volanti’ di tosse e starnuti, e poi anche se si viene a diretto contatto con oggetti contaminati dalle secrezioni. I tempi d’infezione sono di cinque giorni dall’inizio della comparsa dei sintomi.
Nel nostro Paese, secondo le prime stime rilasciate dal Dipartimento di prevenzione del Ministero della Salute, i più colpiti sarebbero i bambini con età inferiore ai 5 anni, in quanto i più piccoli non essendo entrati in contatto con i precedenti virus influenzali grazie alle restrizioni anti Covid, si ritrovano più esposti e a rischio di ammalarsi. Anche le categorie degli anziani e dei fragili sono da sempre ritenute a rischio, e quest’anno, l’influenza australiana si incrocia con il Covid, anche se è in fase di stallo, continua a circolare. E chiunque si potrebbe ammalare contemporaneamente d’influenza australiana e di Covid, anche se solo uno dei due virus sarà prevalente nell’organismo.
Un’arma in più per contrastare la pandemia influenzale è senza dubbio il vaccino antinfluenzale. Il vaccino (annuale) è gratuito per tutti i cittadini over 60 e per le persone con malattie croniche e i bambini. Inoltre non interferisce con altre tipologie di vaccini, infatti, lo Stato aveva pensato di proporlo insieme a quello contro il Covid. Una volta somministrato, ci vorranno un paio di settimane prima che l’organismo sviluppi gli anticorpi al nuovo ceppo influenzale. Il vaccino antinfluenzale è anche raccomandato anche per le donne in gravidanza, per le persone diabetiche, per quelle che soffrono di pressione alta, i sieropositivi, gli asmatici e chi soffre di malattie cardiache o polmonari croniche.
Foto di copertina: Myriams-Fotos da Pixabay
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