Soft boy: da Harry Styles a Mick Jagger, scelta di stile verso il tramonto?
Musica e stile: la diffusione del soft boy
La scena musicale è da sempre una vetrina ispiratrice, artisti di ogni genere riescono a veicolare nuovi trend di stile prontamente emulati dalla collettività. La tendenza più recente è senza dubbio rivolta verso la delicatezza, sgretolando i canoni tipici della mascolinità con outfit decisamente più delicati. Colori pastello, maniche a sbuffo e tute muliebri, artisti come Harry Styles oggi, e Mick Jagger prima, hanno indirizzato la moda maschile verso il soft boy.
Non è solo una scelta di stile, ma una linea di pensiero comune nella società attuale. Rispecchia l’esigenza di rompere quel muro di etichette che definisce i concetti di genere, in particolare la mascolinità. L’utilizzo del rosa, delle paillettes, o banalmente di quegli indumenti tipicamente relegati al genere femminile, tutto confluisce nell’outfit soft boy che il mondo della musica sembra aver sposato da diversi anni.
Le icone della musica come manifesto dello stile soft boy
Il panorama musicale, come già sottolineato, in quanto colmo di spunti artistici è capace di indirizzare le masse verso nuovi trend e tendenze soprattutto in termini stile. Uno dei personaggi attuali più iconici è senza dubbio Harry Styles, almeno nella scena internazionale. L’artista ha abituato il proprio pubblico e non solo alle derive del soft boy, sfoggiando scelte di abbigliamento sempre meno ibride e sempre più lontane dalle scelte di genere vincolanti.
Ancor prima, Mick Jagger può essere considerato il vero fautore della tendenza soft boy. Ai tempi, l’utilizzo di Bluse leggere e delicate con giunture a sbuffo con toni sgargianti segnò in maniera indelebile il mondo della moda. La star dei Rolling Stones ha di fatto sdoganato in quegli anni le linee concettuali legate alla mascolinità, all’apprezzamento estetico e alle scelte di stile.
Gli esempi italiani di soft boy e il cambio di rotta
Anche il panorama musicale italiano ha esempi eloquenti della cultura soft boy nell’ambito della moda maschile. Achille Lauro ad esempio, da anni domina la scena con scelte di outfit sconvolgenti e magnetiche. Eppure, il suo stile non sembra stonare con la mascolinità necessaria, con la ricerca della fama e dell’aspirazione iconica.
Sulla stessa linea i Maneskin, che dal punto di vista corale ostentano uno stile forse leggermente ibrido ma altrettanto dissacrante, con evidenti sfumature soft boy. L’autunno appena concluso ha messo in evidenza però un possibile cambio di rotta, un mix tra ritorno al passato e ad una forma più dura. Lo stile rude tipico dell’artista rock è sempre un evergreen, seppur di minor risonanza rispetto alle ricerche di stile attuali. Il nero, i tessuti in pelle e le tendenze più canoniche sembrano tornare alla ribalta, seppur con minore risalto.
Lo stile ibrido come possibile nuova tendenza
Assodata la rilevanza dello stile soft boy come messaggio sociale, sulla libertà di espressione e di genere, è chiaro che la moda è pure sempre scelta di gusto. Il ritorno degli outfit più marcati in termini di mascolinità, quasi aggressivi, sono dunque una tendenza che torna per ragioni prettamente estetiche. L’eleganza del gotico sembra quindi tornare ad essere minacciata da un genere più “cattivo” come dimostrato dalle ultime sfilate d’alta moda maschile.
Il mondo della musica risponde presente, con numerosi artisti che hanno confermato l’alternativa di stile sfoggiando outfit più seri, eleganti. Eppure, la contaminazione soft boy resta, si evince dal portamento, e dunque le prossime tendenze non possono che essere verso uno stile più ibrido. Nient’altro che l’unione dei nuovi orizzonti senza barriere e del classico approccio rock aggressivo ma elegante. Solo il tempo potrà confermare o confutare l’inversione di marcia, gli occhi sono dunque puntati sulle prossime sfilate e sulle scelte di stile delle icone della musica più seguite e apprezzate.