Fitness e benessere: allenamento Tabata contro il grasso addominale
L’allenamento Tabata è tra le routine di attività fisica più in voga per mettere in risalto gli addominali, riducendo il grasso in eccesso.
Credits: Princesscea's photo by Pixabay
Addominali scolpiti e non solo: le potenzialità dell’allenamento Tabata
Una delle principali preoccupazioni estetiche per gli uomini, in merito all’attività fisica, è senza dubbio il grasso in eccesso in corrispondenza dell’addome. Quella che viene definita “pancetta” è spesso un vero e proprio grattacapo; non tutti gli esercizi ginnici hanno realmente la peculiarità di lavorare su quella zona del corpo. Tra le avanguardie del fitness sta però spopolando una tecnica che prende il nome dal suo stesso ideatore: l’allenamento Tabata. L’idea nasce grazie ad uno scienziato giapponese, Izumi Tabata, che con i suoi collaboratori operativi presso il National Institute of Fitness and Sports di Tokyo ne ha scoperto le potenzialità .
Che cos’è l’allenamento Tabata
Trovare una definizione univoca dell’allenamento Tabata è piuttosto riduttivo e difficoltoso, vista la varietà di schermi ed esercizi che possono essere integrati. Questa tipologia di attività fisica infatti, può essere conformata a seconda delle singole esigenze fisiche e corporee, con modalità e schede variabili e personalizzabili.
L’allenamento Tabata è in grado di operare sia sulla robustezza e dunque sulla massa muscolare, così come sul grasso in eccesso in particolare in corrispondenza della porzione addominale. Allo stesso tempo, in base alla tipologia scelta è possibile rendere i propri muscoli e legamenti decisamente più flessibili, oltre a poter aumentare la resistenza fisica generale. Peculiarità dell’allenamento Tabata è però senza dubbio la massima concentrazione in corrispondenza degli addominali; molti scelgono questa tipologia di routine proprio per ridurre il grasso e tirar fuori una struttura muscolare invidiabile.
Routine Tabata: come è strutturato l’allenamento
Entrando nel merito delle caratteristiche specifiche dell’allenamento Tabata, in linea generale è possibile definirlo come un insieme di esercizi basati sullo sforzo intenso e sull’importanza delle pause e del recupero. In linea con altre tipologie simili, gli esercizi sono caratterizzati da una profusione concentrata di sforzo per i primi 20/25 secondi per poi rilassare i muscoli interessati con una pausa di almeno 10 secondi. Il tutto è da ripetere in maniera ciclica e programmata per un minimo di 8 volte in 4 minuti circa. Chiaramente, tale schema vale come ordinamento generale ma le eventuali modifiche dipendono principalmente dalle diverse tipologie di allenamento Tabata esistenti. Il tutto deve sempre essere commisurato alla difficoltà dell’esercizio, dal grado di avanzamento e dall’obiettivo prefissato.
Allenamento Tabata: qual è la tipologia più diffusa
Come accennato in precedenza, classificare l’allenamento Tabata come uno stile unitario è pressappoco impossibile; questo atteggiamento volto a migliorare il benessere fisico può differenziarsi a seconda di diverse accezioni e preferenze. In ogni caso, esistono alcuni schemi e tipologie note che possono offrire uno spunto interessante per chi nutre la necessità di testare un metodo alternativo per rimuovere il grasso in eccesso nella porzione addominale, e non solo.
Esercizi Tabata a 3 circuiti
Con la definizione di 3 circuiti, ci si riferisce alla natura ciclica di questa tipologia specifica di allenamento Tabata. Difatti, lo sforzo fisico in questo caso deve arrivare ad essere profuso per almeno 40 secondi, intervallati da una pausa di 20. Esattamente il doppio dello schema generale proposto in precedenza, ma le volte in cui l’esercizio va ripetuto si fermano a 3 e non ad otto. Chiaramente, prima di iniziare è necessaria una lunga fase di riscaldamento con conseguente defaticante vista l’entità dello sforzo fisico da andare a mettere in atto. L’allenamento Tabata a 3 circuiti è comunque consigliato per chi ha già una certa propensione per l’attività fisica; essere fermi da troppo tempo può rendere troppo faticoso partire con questo schema; un minimo di esercizio preventivo è dunque indicato. E’ inoltre importante sottolineare come il circuito a 3 può essere ripetuto più volte, ma intervallato da ulteriori pause da 1 minuto.