Breathwork, rimedio innovativo contro stress e attacchi d’ansia
Concentrarsi sul respiro, attraverso il breathwork, può arrecare notevoli benefici in circostanze di particolare stress o ansia.
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Benessere psico-fisico: il ruolo della respirazione
Numerosi studi del settore hanno confermato come, per combattere lo stress e gli attacchi d’ansia, può risultare particolarmente utile concentrarsi su alcune tecniche di respirazione. In particolare, è tornata in auge la tecnica del breathwork, un lavoro minuzioso basato sullo scandire ogni singola fase e alternanza dal punto di vista del respiro. Nient’altro che un’attenzione meticolosa e quasi schematica verso i propri schemi di respirazione; l’obiettivo è quello di modificare la struttura e le abitudini in tal senso, conformando il proprio atteggiamento per raggiungere uno stato di calma capace di combattere condizioni emotive e psico-fisiche come stress e ansia.
Cosa si intende per breathwork
Con il termine inglese breathwork ci si riferisce ad un lavoro sul ritmo del respiro, basandosi sulla frequenza e la profondità dello stesso. Partendo da tale assunto, è necessario coniugare tale operazione con una concentrazione particolare sui motivi di ansia o stress. Nello specifico, modificare il proprio respiro può risultare congeniale per elaborare in maniera serena tutti i pensieri all’origine dell’irrequietezza psicologica e fisica. Al pari di altre attività come ad esempio lo Yoga, il breathwork ottimizza le capacità di attenzione in riferimento ad un ipotetico malessere psico-somatico.
L’importanza di gestire il respiro per calmarsi e contrastare lo stress
Lo scetticismo sulle potenzialità della corretta gestione del respiro e su come sia capace di controllare lo stress è lecito, ma al contempo una corretta informazione può sovvertire tale convinzione. Gli impulsi nervosi e la produzione di ormoni dipendono principalmente dalla tipologia di informazioni che inviamo al cervello attraverso le nostre condizioni psico-fisiche. In particolare, la respirazione svolge un ruolo primario in riferimento proprio al sistema nervoso autonomo. Assodato ciò, è chiaro che un assetto respiratorio autoindotto e focalizzato sulla ricerca della calma possa realmente arrecare benefici indiscutibili. Inoltre, in molti non sono a conoscenza di come la corretta gestione del respiro e delle sue fasi possa avere effetti positivi anche sulla qualità del sonno e della digestione. Chiaramente, emozioni come rabbia, tristeza, paura, incidono in maniera considerevole sulla cattiva gestione del ritmo respiratorio. In tal senso, è bene lavorare proprio su questi aspetti. Esistono a tal proposito diverse linee di pensiero e altrettante strategie e modalità di esecuzione, dalla Box Breathig al respiro 5-5.
Box Breathing, la tecnica di respirazione utilizzata dalle forze speciali statunitensi
La Box Breathing è anche conosciuta come respirazione 4-4-4-4. Il suo utilizzo pare sia diffuso come tecnica militare per stimolare e ottimizzare la concentrazione a discapito di una frequenza cardiaca troppo alta. Comunemente, chi utilizza questa tecnica predilige la fase mattutina, principalmente quella subito dopo il risveglio. In questo modo, è più semplice affrontare una giornata lavorativa o particolarmente impegnata, magari in prossimità di impegni importanti che tendenzialmente possono generare ansia. La strategia respiratoria in questione consiste nell’alternare inspirazione ed espirazione ad intervalli di 4 secondi, per un ciclo totale da 5 minuti. Un punto cardine può essere una particolare immedesimazione nel flusso del respiro, con attenzione al passaggio d’aria nella pancia.
Il respiro 5-5; come calmarsi in pochi secondi
Altrettanto diffusa è la tecnica di respiro 5-5, anche in questo caso scandita da varie fasi da alternare. La sua peculiarità risiede nella capacità di poter ripristinare lo stato psicologico ed emotivo, riportando alla calma prima o dopo un momento di stress o di ansia. Il possibile benessere conferito da questa tecnica parte da un controllo delle espirazioni e inspirazioni intervallate ogni 4 o 5 secondi. In questo caso però gli intevalli sono graduali; si parte appunto dai 4 secondi ma fino ad arrivare a 10, il tutto per 1 minito. Questo genere di pratica di gestione del ritmo respiratorio è adatta in qualsiasi momento della giornata, a seconda delle specifiche necessità di benessere.