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Euro Digitale: Verso una Nuova Era dell’Economia Digitale Europea.

L'Euro digitale: una sfida ed un'opportunità per l'Europa.

L’Euro è la moneta unica dell’Unione Europea, adottata da 19 paesi e usata da oltre 340 milioni di cittadini.

Dal 1999, l’Euro ha contribuito a rafforzare l’integrazione economica e finanziaria dell’Europa, a promuovere la stabilità dei prezzi e a facilitare gli scambi commerciali e i viaggi tra i paesi membri. L’Euro è anche una delle principali valute di riserva a livello globale, seconda solo al dollaro statunitense.

Tuttavia, il mondo dei pagamenti sta cambiando rapidamente, sotto l’impulso della digitalizzazione, dell’innovazione e della crescente domanda dei consumatori per servizi più veloci, sicuri ed economici.

Le nuove tecnologie, come la blockchain e le criptovalute, stanno sfidando il ruolo delle monete tradizionali e dei sistemi di pagamento esistenti.

Allo stesso tempo, alcuni paesi, come la Cina, stanno avanzando nella creazione di una valuta digitale di banca centrale (CBDC), che potrebbe aumentare la loro influenza economica e geopolitica.

In questo contesto, la Banca Centrale Europea (BCE) e le banche centrali nazionali dell’area dell’Euro hanno avviato la prassi per l’emissione dell’Euro digitale, una forma digitale di denaro contante, disponibile per tutti i cittadini e le imprese dell’area dell’Euro.

Un Euro digitale sarebbe una moneta elettronica emessa dalla BCE, equivalente alle banconote e alle monete in circolazione, e complementare ad esse.

L’Euro digitale sarebbe conservato in un portafoglio elettronico configurato con la propria banca o con un intermediario pubblico, e consentirebbe di effettuare tutti i pagamenti elettronici abituali, sia nei negozi che online, sia da persona a persona, con il proprio telefono o con una carta, online e offline.

Quali sono i vantaggi dell’Euro digitale?

Un Euro digitale offrirebbe una serie di vantaggi per i cittadini, le imprese e l’intera economia europea. Tra questi, possiamo citare:

Maggiore inclusione finanziaria: un Euro digitale sarebbe accessibile a tutti, anche a coloro che non hanno un conto bancario o che hanno difficoltà ad accedere ai servizi finanziari tradizionali; un Euro digitale potrebbe ridurre il divario digitale e sociale, e garantire che nessuno sia escluso dalla società digitale.

Maggiore efficienza e convenienza: un Euro digitale sarebbe un mezzo di pagamento rapido, sicuro ed economico, che ridurrebbe i costi e i tempi delle transazioni, e che sarebbe inter-operabile con le altre forme di pagamento elettronico; un Euro digitale potrebbe semplificare la vita quotidiana dei consumatori e delle imprese, e favorire il commercio elettronico e trans-frontaliero.

Maggiore sicurezza e privacy: un Euro digitale sarebbe una forma di denaro pubblico, garantito dalla BCE e dalle banche centrali nazionali, e non soggetto al rischio di insolvenza o di perdita o furto; un Euro digitale sarebbe anche protetto da sofisticati meccanismi di sicurezza informatica, e rispetterebbe le norme europee sulla protezione dei dati personali e sulla prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo.

Maggiore sovranità monetaria: un Euro digitale rafforzerebbe il ruolo dell’Euro come moneta unica dell’Europa, e ne preserverebbe l’uso e l’accettazione in un mondo sempre più digitalizzato; un Euro digitale contribuirebbe a mantenere la fiducia dei cittadini e delle imprese nell’Euro, e a contrastare la concorrenza di altre valute digitali, sia pubbliche che private, che potrebbero minare la stabilità finanziaria e monetaria dell’Europa.

Quali sono le sfide dell’Euro digitale?

La creazione dell’Euro digitale non è priva di sfide e di implicazioni, sia per la BCE e le banche centrali nazionali, sia per le altre istituzioni e gli operatori del settore finanziario, sia per i cittadini e le imprese. Tra queste, possiamo citare¹:

La compatibilità con il mandato della BCE: la BCE ha il compito primario di mantenere la stabilità dei prezzi nell’area dell’Euro, e di sostenere le politiche economiche dell’Unione Europea; la BCE deve quindi assicurarsi che l’emissione di un Euro digitale non comprometta il raggiungimento di questi obiettivi, e che non interferisca con la trasmissione della politica monetaria e con il funzionamento del sistema bancario.

La complementarità con il contante: la BCE ha il dovere di garantire la disponibilità e l’accettazione del contante come mezzo di pagamento legale nell’area dell’Euro: la BCE dovrà quindi evitare che un Euro digitale sostituisca il contante, e che ne riduca la domanda e l’offerta. Inoltre, la BCE dovrà anche prevenire il rischio di una fuga dal contante verso l’Euro digitale in caso di crisi finanziaria o di perdita di fiducia nel sistema bancario.

La cooperazione con gli stakeholder: la BCE non può realizzare un Euro digitale da sola, ma deve coinvolgere e collaborare con le altre istituzioni e gli operatori del settore finanziario, come le banche, le società di pagamento, i fornitori di servizi tecnologici, i regolatori e i legislatori; la BCE deve anche tenere conto delle esigenze e delle aspettative dei cittadini e delle imprese, e assicurare la loro partecipazione e il loro consenso al progetto.

Euro digitale, lo stato dell’arte ad oggi.

Il consiglio direttivo della BCE ha recentemente annunciato una significativa evoluzione nella road map dell’Euro Digitale. Dopo un periodo di prototipazione, è iniziata la Preparation Phase il 1° novembre 2023, che segna l’avvio della sperimentazione vera e propria. Questa fase mira a testare soluzioni e analizzare le funzionalità, puntando a una possibile implementazione tra il 2025 e il 2026.

Il progetto, lanciato ufficialmente dalla Commissione Europea e dalla Banca Centrale Europea nell’ottobre 2021, ha l’ambizioso obiettivo di promuovere l’evoluzione dell’economia digitale, fornendo una risposta europea alle sfide delle criptovalute e delle Central Bank Digital Currency (CBDC) emesse da altre banche centrali globali.

L’Osservatorio Blockchain & Web3 ha riferito che a livello internazionale sono attivi ben 94 progetti di banche centrali nel campo delle valute digitali, con il 46% in fase sperimentale. La tecnologia di riferimento è il Distributed Ledger Technology (DLT), indicando una tendenza verso l’innovazione tecnologica.

L’Euro digitale, delineato nel recente Single Currency Package, ha ricevuto indicazioni regolamentari cruciali dalla Commissione Europea a giugno 2023.

Queste includono l’accettazione obbligatoria come forma di pagamento, l’emissione esclusiva da parte della Banca Centrale, e l’assenza di commissioni di base per gli utenti. Tuttavia, alcune questioni rimangono aperte, come la tracciabilità e la programmabilità, aspetti che giocano un ruolo chiave nel determinare il successo e l’utilizzo del Digital Euro.

Silvia Attanasio, responsabile ufficio innovazione di ABI, sottolinea che l’obiettivo dell’Euro Digitale è sostenere la crescita dell’economia digitale senza garantire l’anonimato totale. Questa visione esclude attualmente la programmabilità della moneta, ma dibattiti sull’introduzione di pagamenti condizionati sono in corso.

Le sfide rimangono, con la necessità di equilibrare privacy e sicurezza. La proposta di Massimo Doria, vicecapo dipartimento circolazione monetaria e pagamenti al dettaglio di Banca d’Italia, è di concentrarsi sull’inclusione. La moneta digitale dovrebbe garantire a tutti l’accesso ai servizi di base, prevenendo l’obsolescenza dei servizi offerti dalla moneta tradizionale.

L’Euro Digitale, secondo Emilio Barucci, responsabile del QFinLab del Dipartimento di Matematica, è essenziale per preservare l’autorità pubblica e prevenire l’erosione del controllo nazionale di fronte alla crescente adozione di sistemi di pagamento privati.

Il successo dell’Euro Digitale richiede una strategia ben bilanciata, con costi competitivi, maggiore anonimato, e un ruolo centrale nell’obiettivo di inclusione digitale. Mentre la tecnologia necessaria per realizzare questi obiettivi è ancora in fase di definizione, la collaborazione tra pubblico e privato sarà essenziale per determinare il futuro di questa rivoluzionaria iniziativa europea.

L’Euro digitale è quindi un progetto ambizioso e complesso, che richiede tempo, risorse e competenze, ma che potrebbe rappresentare una svolta storica per l’Europa e per la sua moneta unica.

Un Euro digitale potrebbe infatti offrire una nuova opportunità di innovazione, di crescita e di integrazione per l’Europa, e una nuova scelta di pagamento per i cittadini e le imprese, in un mondo sempre più digitale e competitivo.

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