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Eccezionale Scoperta: Trovata una Gemma Preziosa in Laguna a Venezia

Eccezionale Scoperta: Trovata una Gemma preziosa in Laguna a Venezia

credits pixabay

Gemma preziosa sepolta nella laguna di Venezia e ritrovata nel corso di scavi archeologici: è la sensazionale scoperta resa nota dal team che sta studiando il sito storico di Lio Piccolo, vicino a Venezia.

Un reperto eccezionale che potrebbe confermare l’ipotesi della presenza in loco di una lussuosa villa di epoca romana.

La gemma preziosa, in agata e con incisioni

La gemma preziosa emersa dallo scavo è fatta di agata, pietra dura pregiata di cui esistono molte varietà, colori e sfumature. Gli effetti cromatici variano anche in base alle modalità con cui viene tagliata. In molte culture antiche era considerata una sorta di pietra sacra, portatrice di salute, benessere e successo. Quella ritrovata a Lio Piccolo porta incisa una figura mitologica, ed è una rarità nell’ambiente lagunare: esistono infatti solo due precedenti gemme, ritrovate nei pressi di Torcello. Tale gemma preziosa in agata potrebbe dunque confermare l’ipotesi avanzata sin dai primi ritrovamenti a Lio Piccolo. Ossia, la presenza di un nucleo di romani benestanti; probabilmente coloro cui apparteneva la villa di cui stanno emergendo i resti.

Il sito di Lio Piccolo in Laguna a Venezia

Lio Piccolo è una frazione di Cavallino-Treporti, vicino a Venezia. È noto per il patrimonio paesaggistico e per la ricchezza dell’ecosistema, ma anche per il suo aspetto storico. Si tratta infatti di uno degli insediamenti lagunari più antichi, ed il suo sottosuolo racchiude un insediamento di epoca romana, che si sta gradualmente scavando e studiando. In epoca antica, nel luogo vi erano infrastrutture create per l’utilizzo delle risorse locali: il sale ed il pesce. Simili insediamenti comprendevano diverse strutture, suddivise tra quelle in cui si organizzava ed effettuava il lavoro e le ville, ove risiedeva l’élite che controllava produzione e personale.

Eccezionale Scoperta: Trovata una Gemma preziosa in Laguna a Venezia
lavoro archeologico credits pixabay

I partner della ricerca

Il sito in cui è stata scavata questa straordinaria gemma preziosa è oggetto di una campagna di scavi archeologici iniziata già da tempo. La campagna è condotta dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia sotto la direzione del professor Carlo Beltrame, e con la collaborazione della Guardia di Finanza. Si esegue lo scavo con un regime di concessione del Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna. È un’occasione preziosa anche per studenti e dottorandi di archeologia marittima, che partecipano attivamente agli scavi, allo studio dei reperti ed alla loro documentazione.

I fondi per la ricerca

Il finanziamento proviene dal progetto CHANGES (Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society), parte del PNRR, in cui l’Università Ca’ Foscari è partner dello Spoke 1 “Historical Landscapes, Traditions and Cultural Identities”. Sono in atto altresì collaborazioni con l’Università degli studi di Padova e con il CNR-ISMAR.

La zona dove è stata trovata la gemma preziosa

Cosa è già stato trovato sino ad ora nel corso della campagna di scavi subacquei? Innanzitutto, una struttura formata da pareti in legno di quercia e base di mattoni, databile al primo o secondo secolo dopo Cristo. Giace a circa 350 metri sotto il livello del mare, ed è divisa in due ambienti tramite una paratoia. Al suo interno sono tuttora visibili centinaia di molluschi, e si presume fosse deputata non all’allevamento delle ostriche quanto alla loro conservazione prima del consumo. È verosimile che la struttura sia stata sepolta dalle acque e dai sedimenti lagunari per qualche evento meteo-marino. Esiste finora una sola struttura analoga, ritrovata presso gli scavi romani di Narbonne, in Francia.  

La villa romana

Accanto a questa struttura simile ad una peschiera, vi sono i resti proprio di quella che appare essere stata la villa romana nobiliare, ove forse risiedevano i proprietari della gemma preziosa da poco rinvenuta. La pavimentazione in mattoni appoggiata su pali, frammenti di mosaici bianchi e neri ed una notevole quantità di frammenti di affreschi depongono a favore di tale ipotesi. La vasca ed i piani del pavimento consentono agli studiosi di approfondire accuratamente le variazioni territoriali dovute alla subsidenza. Il ritrovamento della gemma preziosa è un ulteriore elemento che depone a favore dell’importanza di finanziare e proseguire la campagna di scavo nella zona, che continua a riservare sorprese.

L’aspetto didattico della scoperta della gemma preziosa in Laguna

Gli scavi in corso nella zona lagunare ove è stata trovata la gemma preziosa hanno anche un importante valore didattico. Contribuiscono a far luce sulla storia e le origini più antiche delle comunità lagunari, le loro attività e la loro vita quotidiana. In tal senso, sin dall’inizio si sono avviate molte iniziative dirette alla popolazione, sia di tipo informativo che divulgativo, con la partecipazione degli studiosi agli incontri pubblici. Ancora più interessanti, le visite guidate periodicamente organizzate al sito degli scavi e gli eventi a bordo scavo. Vengono illustrate le problematiche dell’archeologia, marittima in particolare, le modalità di lavoro, i cambiamenti del sistema lagunare. Eventi specifici permettono anche ai più piccoli di “toccare con mano” cosa fa un archeologo.

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